Un occhio sul mondo

Paradossi bellici a un anno dall’inizio della guerra

Paradossi bellici a un anno dall'inizio della guerra

Paradossi bellici a un anno dall’inizio della guerra

Il PIL della Federazione Russa è cresciuto dello 0,5 % in questo anno di guerra nonostante le dieci rate di sanzioni approntate per distruggere la sua economia e grande scorno dei detrattori. 

Leopard 2 A6M della Repubblica Federale Tedesca

La boriosa Repubblica Federale di Germania si è accorta che inviando varie versioni dei panzer Leopard 2 all’Ucraina rimane sguarnita nei suoi reparti corazzati.

 Ha così chiesto alla Confederazione Elvetica altresì conosciuta come Svizzera di cedere alcune quote di panzer Leopard 2 precedentemente venduti. 

Gli svizzeri che oltre essere assai poco simpatici sono indubbiamente esperti affaristi hanno aderito alla richiesta. 

Ovviamente saranno restituiti con un congruo sovrapprezzo. 

I carri armati saranno ricondizionati dalla Rheinmetall AG e ovviamente questa operazione comporterà ulteriori costi. 

E a seguire i carri sottratti al parco corazzati dei tedeschi e inviati in Ucraina necessitano di equipaggi che devono essere addestrati. 

Ci vogliono molti mesi per addestrare gli equipaggi di carristi che sappiano ottenere il massimo dai Leopard 2. 

Carro T 14 Armata Russa

 I carri T 14 Armata questa è la sigla dei migliori tank russi sono in netta preponderanza bellica rispetto anche ai Leopard 2 pure se sul fronte ucraino sono in servizio moltissimi T 90 discendenti dei mitici T 34 un poco obsoleti. 

E non saranno certo i 31 Abraham yankees promessi dal nonno Joe Biden a mutare le sorti del conflitto. 

Oltretutto questi sofisticati e costosissimi mezzi corazzati su terreni fangosi e innevati sono praticamente inguidabili e risultano goffi e lenti. 

Per addestrare i relativi equipaggi di carristi necessitano nove mesi. 

Nel nordico regno di Danimarca il governo socialdemocratico vuole abolire con decreto la Festa nazionale istituita nel 1693 per avere un giorno un più di lavoro. 

Lo scopo è di risparmiare per comperare più armi e munizioni. 

La subdola Nato ha fissato per gli stati aderenti una percentuale del PIL del 2%  destinata alle spese militari per contrastare la Federazione Russa entro il 2030. 

Fortissima ed esacerbata la protesta dei Danesi che non intendono assolutamente rinunciare a un appuntamento così radicato nella loro storia nazionale. 

Quest’anno la festa denominata Store Begedag ossia giornata della grande preghiera era prevista per il 5 Maggio. 

Era stata istituita tre secoli fa per riunire varie ricorrenze religiose in un’unica giornata. 

In Danimarca la chiesa di ispirazione evangelica luterana è finanziata dallo stato da molti decenni e molti alti prelati e vescovi si sono detti fortemente contrari alla abolizione del giorno festivo religioso nazionale. 

I sindacati sono insorti e hanno organizzato imponenti manifestazioni nelle principali città della Danimarca. 

Il beneficio derivante dalla abolizione della festività ammonterebbe a 400 milioni di euro con i quali sarà possibile rafforzare il potenziale bellico danese. 

Ma è il solito è ritrito armiamoci e partite. 

Meglio i cannoni e i panzer del burro, intanto al fronte a combattere e morire andateci voi ucraini.

Umberto Faedi 


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Redazione

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