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Natale, arriva la Festa tanto attesa per riunire la famiglia

Natale 2022 arriva tra pochi giorni e finalmente sarà un vero Natale, nonostante le presenti emergenze economiche, e dopo quanto ci hanno fatto aspettare in questi anni cavalcando a spron battuto una psico-emergenza i cui tanti nodi stanno velocemente venendo al pettine.

In introduzione al tema delle incipienti Festività, sono troppo amaramente tentata di far ricordare quanto stress abbiamo subito dal tre anni, tra innumerevoli, arzigogolati e contradditori DPCM, i terrorizzanti stati di emergenza, le altalene di zone bianche, rosse, gialle, arancio, i limiti di spostamento dal proprio domicilio (intorno a casa, nei pressi, entro i 500 metri), i balletti degli orari di coprifuoco, i divieti di “assembramento” persino in casa, con 700mila poliziotti sguinzagliati in strada per sorvegliarci nelle notti di Natale e Capodanno (che pena per loro!) e multarci o arrestarci, a loro discrezione.

E sono troppo tentata di far ricordare le concessioni ai “congiunti”, con le discordanze linguistiche e giuridiche del termine, se familiari o affini o parenti di primo grado (che l’allora sottosegretario alla Salute Sandra Zampa aveva ridotto a fratelli e sorelle, dimostrando un’ignoranza da rabbrividire).

E ahimè, come non ricordare pure gli inviti governativi alle delazioni del vicinato!

In questa prossima occasione della Natività di Cristo, come non ricordare soprattutto gli irriverenti divieti di riunirci in Chiesa, spostando la Messa di Mezzanotte alle h 22 , di assistere alle Messe e prosciugando le acquasantiere, sostituendo l’acqua benedetta con il disinfettante!

Passiamo oltre, la Festa tanto attesa arriva puntuale

Ma sì, dimentichiamo i lock down, le chiusure di tanti esercizi pubblici, di piccole botteghe artigianali, la perdita del lavoro di tanti addetti alla ristorazione e all’organizzazione di eventi, gli obblighi del passaporto verde e le sospensioni e licenziamenti di tanti impiegati, sanitari, insegnanti.

Dimentichiamo le manifestazioni nelle piazze, soppresse con i lacrimogeni e gli idranti, dimentichiamo quella che tanti hanno definito “dittatura sanitaria” e che oggi ci hanno rivelato essere stata solo una “scelta politica”.

Dimentichiamo, anche se è difficile, lo stravolgimento dei rapporti interpersonali con famigliari, parenti, amici, obbedienti allo slogan “State lontani dai non vaccinati”, seppure poi quest’anno è risultato più alto il numero degli infettati con la terza dose rispetto agli altri che hanno evitato le punture.

Ma passiamo oltre.
Le Festività natalizie sono alle porte e come ogni anno le associazioni e le agenzie di settore enogastronomico stanno diffondendo ogni tipo di comunicazione riguardo a quanto poco gli Italiani potranno permettersi di spendere per il Cenone, oppure quanti saranno coloro che dovranno rinunciare alla tavola imbandita o alle vacanze, a causa del rincari dei prezzi.

E come al solito poi arriveranno dati che ci aggiorneranno quanto sono affollati i centri di montagna per i soggiorni sulla neve o quanti le prenotazioni di soggiorni all’estero, nonostante gli aumenti delle tariffe.

Non è forse più che giusto che il denaro circoli?
L’anno scorso sembrava quasi fosse colpa della nostra grettezza quando raccontavano con aria di sorpresa della quantità dei nostri risparmi in banca (dopo due anni che non potevamo andare a spendere da nessuna parte!).

Diamo per “normale” che subiscano rincari le voci tipiche delle feste di fine anno, alimentari, bevande alcoliche, abbigliamento e i beni di lusso, benché per tante famiglie italiane il Natale risulti più “salato” per via delle tariffe dei consumi energetici, specialmente l’elettricità.

E allora ecco che arriva una notizia stile ambientalista

La Società Italiana di Medicina Ambientale ha calcolato l’impatto del Natale sull’ambiente: decorare la casa con luci e catene luminose produce in Italia circa 20mila tonnellate di CO2 che vengono immesse nell’atmosfera.

E in merito alla qualità dell’aria, ci sono alcune Regioni (cinque: Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Lombardia, Veneto, a cui si è aggiunta in extremis pochi giorni fa anche il FVG) che intervengono riguardo a stufe e caminetti delle case e casette di campagna e montagna: è proibito l’uso della legna, perché dai camini viene emessa una sostanza altamente cancerogena, il benzopirene, che inquina fortemente l’aria, specie quella stagnante come nelle più tetre giornate invernali, con le nubi basse.

Evviva, è raccomandato il pellet che pare inquini di meno, con minore emissione di CO2, pur essendo costituito dagli scarti del legno, e dal prezzo più elevato, e ultimamente molto rincarato.

Ovviamente c’entra una delle solite Direttive Europee (del 2013).

Insomma, che si pretende da noi?
Dobbiamo risparmiare o spendere per far risalire la nostra economia? O spendere e basta?
Non ci lasciano godere neanche delle luminarie per riscaldare l’atmosfera natalizia nelle nostre case, possibile mai che dobbiamo sempre sentirci in colpa?

“Almeno a Natale puoi fare ciò che non puoi fare mai”, canta uno spot pubblicitario.
Almeno a Natale un po’ di serenità, no?

Sereno e felice Natale a tutti.

Maura Sacher

 


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