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Montagna 2013. Un passo in avanti

A Torino venerdi 5 luglio si parlerà delle prospettive di sviluppo socio-economico della montagna piemontese: la rivitalizzazione delle aree montane, l’uso delle risorse naturali come legno e acqua, i nuovi fondi europei della programmazione 2014-2020, il ruolo dell’artigianato e agricoltura multifunzionale, l’ampio scenario della green economy, la rappresentanza istituzionale vettore di scelte e nuove norme, la valorizzazione dei beni culturali e la promozione turistica.

 

 

Al convegno organizzato dall’Uncem Piemonte (Unione Nazionale Comuni, Comunità ed enti montani) sono stati invitati sindaci e amministratori comunali, Parlamentari e Consiglieri regionali, associazioni di categoria e imprenditori, cittadini, Gruppi di Azione Locale (Gal), Bacini Imbriferi montani (Bim), operatori culturali, docenti universitari e ricercatori.

Nella mattinata di lavori interverranno: Riccardo Molinari, Assessore regionale agli Enti Locali  (“Associazionismo comunale e sussidiarietà: per un sistema degli enti locali piemontesi proiettato in Europa”); Gian Luca Vignale, Assessore regionale all’Economia montana (“Le scelte della Regione per favorire investimenti, imprese, posti di lavoro e flussi economici nelle aree montane”); Claudio Sacchetto, Assessore regionale all’Agricoltura e Foreste (“I progetti per valorizzare i 900mila ettari di foreste”); Rolando Picchioni, Presidente Fondazione per il libro, la musica e la cultura (“La cultura e i beni culturali per lo sviluppo delle Terre Alte”); Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere (“Fare impresa nelle aree montane e rurali: una scelta possibile”); Roberto Moncalvo, Presidente Coldiretti Piemonte (“La montagna vuole vivere. Quale sinergia tra imprese agricole ed enti locali”); Roberto Ercole, coordinatore Agrinsieme Piemonte (“Il rilancio dell’economia in montagna passa attraverso la multifunzionalità”); Giuseppe Ballauri, Presidente Assoleader (“La nuova programmazione europea 2014-2020: l’impegno dei Gruppi di Azione Locale”); Aldo Reschigna, Consigliere regionale (“Dalle Comunità montane alle Unioni montane: un passaggio complesso”); Enrico Borghi, Deputato e Presidente Uncem (“La montagna nella politica nazionale ed europea”); Lido Riba, Presidente Uncem Piemonte (“Sfide e scenari della montagna piemontese. Verso il 2020”).

 

I numeri del sistema montagna del Piemonte

Enti locali e residenti

553 Comuni montani in Piemonte (su 1.206)

22 Comunità montane (istituite dalla legge 19 del 2008) che si stanno trasformando in Unioni montane di Comuni (ai sensi della legge 11 del 2012)

628mila abitanti nei Comuni montani nel 2011 (erano 610mila nel 2011)

12,3% i giovani residenti nei Comuni montani nel 2011 (era 11,6% nel 2001)

 

Economia e imprese

-0,2% rapporto natalità/mortalità delle imprese (Ifel su dato Infocamere, 2011)

20,95mila euro il reddito imponibile medio per contribuente nei Comuni montani (23,23 nei Comuni non montani

 

Turismo

673 alberghi nei Comuni montani (su 1.545 in Piemonte)

243 agriturismi nei Comuni montani (su 759 in Piemonte)

485 Comuni montani turistici in Piemonte (su 763 in Piemonte)

1.435.686 presenze nelle aree montane nella stagione estiva (399.052 arrivi)

1.290.434 presenze nelle aree montane nella stagione invernale (333.800 arrivi)

 

Energia e green economy

628mila ettari di superficie boscata nel territorio montano (su 874mila ettari di bosco in Piemonte e 2milioni538mila ettari di superficie territoriale regionale)

400megawatt la potenza ancora insediabile con mini e micro impianti idroelettrici

3mila posti di lavoro nella filiera bosco-legno potenziali, grazie alla corretta gestione della superficie forestale e all’utilizzo di 2milioni di tonnellate l’anno di legno

1miliardo200milioni di euro il gettito complessivo dello sfruttamento idroelettrico in Piemonte

22milioni di euro il “ritorno” ai Comuni tramite sovracanoni e canoni rivieraschi dalle imprese che gestiscono l’idroelettrico

 

Risorse economiche

17.700,000 euro lo stanziamento regionale sul bilancio 2012 destinato alle zone montane per il 2012 (finora erogati solo in parte alle Comunità montane; fondi necessari per pagare i 420 dipendenti, le rate di mutuo, le spese di funzionamento). All’interno della cifra sono compresi: i finanziamenti per le scuole di montagna (euro 700.000); i finanziamenti per i CATA (euro 954.000); i finanziamenti per i Progetti Integrati (euro 1.000.000); il fondo per le iniziative della Giunta Regionale (euro 520.000)

Nonostante  l’articolo 44 della Costituzione italiana reciti che  “La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane” al momento non sono previsti finanziamenti ed alcune norne della legge 97 del 1994 (legge sen. Carlotto) sono disattese.


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Redazione

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