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Miele toscano, aiuti dalla Regione

Miele toscano verso un ulteriore miglioramento della produzione e della commercializzazione. Nel prossimo trienno gli apicoltori potranno godere di misure di sostegno come deliberato nei giorni scorsi dalla Giunta Toscana che in questo modo ha rispettato le direttive europee che prevedono azioni a migliorare questa produzione.

Da censimento del 2016 in Toscana ci sono 92mila alvearri con una produzione variegata legata alla posizione e alla flora presente sul territorio. Il più liquido  miele di “castagno” preoveneinte soprattutto dall’Alta versilia e dall’Amiata, il delicato miele di acacia dalla Lunigiana, il millefiori della Valdelsa, il miele profumato e molto dolce di “popone” cioè il melone coltivato nella valle dell’Ombrone, quello giallo oro di girasole,

Particolarmente rinomato, nell’Alta Versilia e nell’Amiata, il “, con consistenza piuttosto liquida, colore marrone più o meno scuro e brillante dal gusto amaro forte. Nella Lunigiana, il miele di “acacia”, liquido, colorazione giallo-chiara, quasi trasparente, con sapore dolce molto delicato. Il miele “millefiori”, di consistenza fluida e granulosa, quello di corbezzolo o quello, raro di edera.

Il miele toscano, prodotto da migliaia di piccoli produttori, viaggia quindi verso un miglioramento del prodotto e una migliore commercializzazione mirando all’espansione verso il mercato europeo e internazionale.


Per questo programma la Regione Toscana ha stanziato 445mila euro per facilitare la veicolazione delle informazioni in merito alla lotta alla varroasi e alle altre malattie che affliggono il comparto apistico e l’incentivazione all’acquisto di arnie e attrezzature che consentano la razionalizzazione della transumanza.
La decisione arriva in un momento importante perché l’estate torrida ha bloccato la produzione di miele e non ha permesso alle api di impollinare come di consueto. Un problema che già ora comporta una perdita di migliaia di euro. Gli apicoltori toscani già a giugno avevano fatto presente la gravità della situazione e il perdurare della mancanza di precipitazioni sta creando grossi problemi non solo al settore del miele toscano  a tutta l’agricoltura regionale.

Roberta Capanni

 


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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