
(Adnkronos) – L’integrazione ospedale-territorio è una questione complessa da organizzare, ma ci sono "2 aspetti cruciali su cui si può intervenire: la formazione e la comunicazione”. Anche per la persona con Sla, sclerosi laterale amiotrofica, ci sono i Pdta, percorsi diagnostico assistenziali, “ormai fortunatamente diffusi in molte regioni e territori, e spesso sono costruiti accuratamente proprio sulle caratteristiche dei singoli territori. Ma i Pdta vanno popolati, e questi 2 concetti servono a declinarli in maniera personalizzata. Non solo in riferimento ai singoli territori, ma alle singole situazioni". Lo ha detto Michela Coccia, direttore clinico Centro Nemo Ancona, intervenendo, oggi a Jesi, alla prima giornata della Conferenza nazionale Aisla, Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica. "La formazione deve essere condivisa – spiega Coccia – L’iniziativa che ci offre Aisla e la Regione Marche per la formazione degli infermieri – in particolare di quelli del territorio che andranno ad operare a domicilio dei pazienti – insieme ai clinici del centro di riferimento, è veramente un’occasione unica, non solo per il passaggio di competenze, ma proprio per lo scambio e la conoscenza reciproca, e quindi per la condivisione di obiettivi". Sul secondo aspetto, per far comunicare ospedale e territorio "il centro Nemo – illustra l’esperta – mette una persona fisica, il nurse coach, un infermiere case manager che lavora all’interno del centro Nemo e che ha come compito proprio quello di unire il centro al territorio: personalizzare e supportare il rientro a domicilio, ma anche continuare a colloquiare con tutte le figure che si interfacciano con la persona. Sicuramente, anche utilizzando tante risorse tecnologiche che avremo a disposizione, come delle piattaforme, conclude – potremo implementare e rendere decisiva, tempestiva e utile questa comunicazione". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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