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Litigi estivi sul turismo del vino

Litigi estivi sul turismo del vino

Litigi estivi sul turismo del vino

Volano gli stracci nella maggioranza eterogenea di destra in merito alla regolamentazione del turismo del vino. 

Il settore è diventato sempre più importante e strategico negli anni grazie al Movimento del Turismo del Vino e ai consorzi, le cantine e tutti coloro che hanno creduto in questa declinazione. 

Sono aumentati considerevolmente i visitatori nelle aziende e molte cantine hanno aperto agriturismi e ristoranti per offrire un servizio più ampio. 

Le vendite dei vini sono aumentate consentendo alle aziende di incassare soldi freschi. 

Ai problemi per l’esecutivo legati alle intricate vicende di Daniela Garnero in Santanchè’ e Andrea Delmastro si aggiunge lo scontro sulla legge del 2019 inerente il turismo del vino. 

La legge porta la firma del leghista Gian Marco Centinaio

Questa legge porta la firma del leghista Gian Marco Centinaio e ora arriva una proposta di Ylenja Lucaselli esponente di fratelli d’Italia che stravolge la legge attualmente in vigore.

Ylenja Lucaselli esponente di fratelli d’Italia che stravolge la legge attualmente in vigore

Ci sono voluti cinque anni affinché le regioni recepissero le nuove disposizioni e al momento solo la metà ha completato tutte le pratiche. 

Secondo Gian Marco Centinaio è assurdo stravolgere tutto solo per mettere il cappello del proprio partito sopra una legge e far vedere che si lavora. 

Basta guardare le immagini delle sedute in parlamento per vedere come lavorano deputati e senatori: spesso gli scranni delle due camere sono desolatamente semi deserti. 

La legge attuale è frutto di un percorso attuato con l’opposizione e le associazioni di categoria. 

Ora si pretende di calare un provvedimento dall’alto, ma quale alto, che stravolge l’equilibrio stabilito. 

Cantina Gaggioli e Agriturismo con ristorante Borgo alle Vigne

Si allargherebbe fin troppo la platea dei soggetti abilitati per l’enoturismo, ma si pone la condicio sine qua non di avere un diploma da sommelier. 

L’ elenco dei soggetti che possono fare agriturismo comprende cantine, cantine sociali e cooperative, consorzi, imprenditori turistici che operano in ambito rurale e imprese agroindustriali che svolgono attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti vitivinicoli. 

Devo dire che sono veramente perplesso. Poche idee (?) ma davvero confuse. 

Si affiderebbe ad una platea davvero larghissima la possibilità di esercitare l’enoturismo. 

Ad oggi solamente le aziende agricole, quelle imbottigliatrici e le cantine comprese in territori di vini DOCG, DOC e IGT sono abilitate. 

Il responsabile delle attività enoturistiche dovrà avere il diploma di sommelier: non ritengo che sia necessario per accogliere gli enoturisti e far visitare nonché raccontare la propria cantina. 

Nebulosa infine la definizione di enoturismo. 

La proposta infatti si fa riferimento a tutte quelle attività di conoscenze del prodotto vino esercitate in prossimità del luogo di produzione. 

Ma che significa? 

Una vera pasticciata nebulosa supercazzola ideata da una deputata che scorrendo la sua scheda parlamentare non risulta essersi mai interessata di agroalimentare e enoturismo da quando è stata eletta.

Umberto Faedi


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Redazione

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