Opinioni Storie e Fatti

L’eleganza femminile sta anche nel tacco alto

L'eleganza in fondo è la scarpa col tacco che rende l’abito elegante.

L’eleganza femminile sta anche nel tacco alto.

In fondo è la scarpa col tacco che rende l’abito elegante. Terminato il lungo periodo di clausura forzata, si sono finalmente riaperte le porte per feste e ricevimenti.

Tutti hanno voglia di ricominciare a divertirsi.
E, dunque, ben vengano cene in compagnia, convivi mondani, eventi sociali, cerimonie, concerti, teatro, discoteche, insomma, qualunque occasione ci dia modo di liberare la voglia di vivere.

La voglia di vivere va di pari passo con la voglia di cambiare “look”

La voglia di sentirsi vivi si accompagna spesso con il desiderio di modificare il proprio aspetto esteriore. È un fattore inconscio, studiato in psicologia del comportamento.

Il “look” è l’insieme di tutti quei particolari che definiscono l’immagine; l’esteriorità è anche il riflesso del nostro stato d’animo.

E cosa rende più felice una donna? Ricevere un invito, indossare un abito elegante con gli accessori appropriati e in particolare le scarpe belle!
In fondo è la scarpa che rende l’abito elegante. Ricordate Cenerentola, poteva non avere le scarpine di cristallo?

Attenzione: non suscitate polemiche, Signore, Signorine e giovanottini che per essere “moderni” e “politicamente corretti” (in nome di non ho mai capito quale standard sociale) potreste essere tentati di giudicare chi scrive queste cose una retrograda mummia sottomessa a stereotipi. Gli stereotipi li usereste voi.

È ovvio che io parlo di “donne vere”, quelle che si sentono donne e non cartocci, femmine alle quali piace presentarsi nel modo migliore e a cui non disturbano i complimenti maschili, non li temono e non ne inorridiscono.

C’è sempre, purtroppo, chi crea polemiche e chi cerca la rissa. Nella vita reale e in quella virtuale del social network.
Un bel tacer non fu mai detto.

Il “dress code” o codice dell’abbigliamento giusto per ogni occasione

Il dress code è l’insieme delle regole che riguardano il modo appropriato di abbigliarsi per determinate occasioni, sia in ambiente di lavoro sia in occasioni formali.


Ai più, oggigiorno, non dice niente perché non c’è cultura in merito.

E quando qualcuno ne chiede l’osservanza, casca il mondo.

Anche per visitare le Chiese i turisti devono sottostare ad obblighi nel vestiario: niente pantaloni corti, canotte, ma braccia coperte e gambe, per entrambi i sessi.
Così a scuola e in ufficio: ma come si può solo pensare d’andarvi sbracati, sbrindellati, pantaloncini e sandali, con i ditoni in vista per i maschi, ricordate le polemiche strumentalizzate?

E stranamente solo da sinistra, da quella parte di popolo che si dibatte tra il “radical chic” sui tacchi alti e il casual dress con le “Nike” in ricerca di consensi.

E poi anche le deputate e i deputati di quegli schieramenti per accedere al Parlamento si adeguano alla austerità dei luoghi istituzionali, dove è raccomandato un abbigliamento “appropriato” e agli uomini è richiesto di indossare giacca e cravatta.

A me, che per decenni mi sono occupata di galateo e cerimoniali, mi stanno indigeste le persone a cui le regole del bon ton sembrano scelte facoltative, perché ritengo che il modo di presentarsi sia una forma di rispetto verso sé stessi in primo luogo e poi degli altri e dell’ambiente in cui ci si trova.

L’eleganza sta anche nel tacco

Chi indosserebbe le scarpe da ginnastica e un tubino nero per una cenetta romantica?

Mia madre mi ricordava spesso che “la Signora si vede dalle scarpe”.
Ovvio, perché se vuoi mostrarti donna “raffinata” devi avere cura di ogni particolare, a cominciare dalle scarpe che devono essere non impolverate, non sfondate, con le suole fresche di calzolaio.

Quando nell’invito per certe precise occasioni viene chiesto un determinato dress code, questo va rispettato, non solo nell’abito ma pure le scarpe devono essere intonate.

Avete mai visto che ad un ricevimento o ad una “cena di gala”, quando l’indicazione è “Gradito l’abito scuro”, un uomo si presenti in spezzato, con le scarpe di color marrone o con la suola grossa?

Nonostante “abito scuro” non voglia per forza significare “smoking” (che solo per speciali occasioni in ambienti molto altolocati viene scritto Black-tie), l’indicazione del dress code elegante maschile vale anche per la mise delle donne.
Qui possono protestare le femministe: tante volte non è specificamente indicato il loro look, ma le signore lo sanno già che si devono adeguare al vestito dei propri accompagnatori maschi.

Le donne vestiranno abiti lunghi (anche solo alla caviglia), o anche corto tipo da cocktail o eleganti pantaloni a palazzo, e in tessuti adatti per la sera, come velluto, chiffon, seta o pizzo.

E ovviamente scarpette adeguate all’abito.
Scarpe chiuse decolté o sandaletti con cinghietta alla caviglia, tacco alto o altissimo.

Una scarpa sbagliata manda a catafascio l’immagine.

Il tacco slancia la figura, migliora la postura (rispetto ad un tacco basso o rasoterra), fa stare più dritta la schiena, snellisce la caviglia e allunga il polpaccio.

E poi, in fondo, sembra ci siano uomini che impazziscono per le donne sui tacchi. Lo dice una ricerca francese di qualche anno fa.

Davvero a noi donne non importa l’immagine che offriamo?
Ma magari solo per infastidire qualche altra donna …

Maura Sacher


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio