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L’annus horribilis della ristorazione

Con un crollo medio dei fatturati del -35,9% il settore della ristorazione chiude il 2020 in modo disastroso.

Tra i comparti più devastati dall’uragano Covid-19, il settore della ristorazione è senz’altro uno dei più penalizzati. Incassi crollati e assenza di una prospettiva positiva per i mesi a venire stanno delineando uno scenario davvero poco edificante.

Nonostante le performance positive registrate durante l’estate – soprattutto nelle località marine – abbiano diluito il dato negativo, la perdita media per il settore si è assestata al -35,9% dei fatturati rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Ma preoccupa ancor più la prospettiva di un futuro davvero funesto.

A dirlo, i dati dell’ultimo report Istat ripreso dall’Ufficio studi di Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi. Ma ciò non bastasse, i mesi invernali stanno registrando un’ulteriore contrazione dei volumi d’affari, con il 34,1% delle imprese che prevedono fatturati più che dimezzati nel periodo dicembre-febbraio e con un imprenditore su 10 che ha già previsto un azzeramento totale degli incassi.

Un disastro prevedibile, causato dal clima di sfiducia che si è venuto a consolidare durante l’autunno quando solamente il 15,1% delle imprese della ristorazione e dell’accoglienza è riuscito a rimanere completamente aperto, lavorando a pieno regime anche se in un contesto di generale debolezza dei consumi. La gran parte delle aziende però, si è dovuta scontrare con limitazioni e divieti potendo contare solamente sulle vendite da asporto o sulle consegne a domicilio.

Ma ancora più preoccupante in questa fotografia è rappresentato da quel 4% di imprese della ristorazione che secondo l’Istat non ha alcuna speranza di riaprire dopo le chiusure forzate dell’autunno. Una percentuale ben 5 volte superiore rispetto alla media delle altre categorie di imprese o professionisti.

Il perdurare dell’emergenza, il susseguirsi di norme e regolamenti restrittivi emanati, e la chiusura totale nei giorni più importanti del periodo natalizio non potranno che dare il colpo di grazia a coloro che a malapena riuscivano a mantenersi in piedi.

Non ci resta che contare sulla forza di reazione di noi italiani che sempre nel passato, abbiamo saputo rialzarci. Altra consolazione non v’è.


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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