Curiosità

La Vallagarina riscopre il Goldtraminer grazie alla famiglia Zago

Vitigno aromatico fu creato negli anni Cinquanta dall’agronomo trentino Rebo Rigotti. La Cantina Lagertal di Isera, famiglia Zago, lo sta proponendo con l’intrigante etichetta Holunder per sottolineare l’aroma suadente dei fiori di sambuco. Piacevolissimi anche lo Chardonnay Merum e il Pinot Nero Dextrum.

La parola “Lager” evoca in tutti noi i fantasmi del passato.
Nulla di infausto nasconde, invece, la parola “Lagertal”, Vallagarina nell’antico idioma teutonico.
La parola scelta dagli imprenditori trevigiani Zago per il battesimo del nuovo gioiello di famiglia: la Cantina Lagertal.

Un’azienda agricola nata dalla passione per la terra e per il vino di Francesco Zago, proprietario della Cartiera di Villa Lagarina.

Passione che lo ha portato ad entrare nel mondo affascinante del vino dieci anni fa acquisendo la splendida tenuta “Due Castelli”. Tenuta immersa nel verde delle colline del Prosecco tra Conegliano e Valdobbiadene.

Ora la nuova sfida in Trentino, a Reviano di Isera, nel cuore della Vallagarina, territorio da secoli vocato alla viticoltura.

La tenuta Lagertal si estende su due ettari terrazzati dislocati tra i 450 e i 500 metri di altitudine per una produzione di 25 mila bottiglie.

Nei giorni scorsi la presentazione ufficiale alla Casa del Vino di Isera da parte dell’enologo Mirco Pozzobon e del kellermeister Massimo Tarter.

Tre etichette: due bianchi (uno Chardonnay e un Goldtraminer) e un rosso (Pinot Nero) in attesa di uno spumante Trentodoc che uscirà sul mercato a Natale.

Fresco, schietto, beverino lo Chardonnay, bouquet floreale con sentori di mela golden e pesca.

Un vino “puro” proprio come il suo nome latino: Merum.

Di grande fascino il Goldtraminer Holunder che ha l’oro (Gold) in bocca, nel nome (tedesco) e nel colore con la carica sensuale e peccaminosa di un vino aromatico (Traminer) decisamente intrigante.

Un vino creato negli anni Cinquanta dall’agronomo trentino Rebo Rigotti incrociando il Traminer con il Trebbiano toscano.

Al ricercatore e genetista trentino si devono altri famosi incroci: il Rebo (Merlot per Teroldego), il Sennen (Merlot per Marzemino) e il Gosen (Cabernet franc per Marzemino).

Ma torniamo al Goldtraminer Holunder. Il nome si ispira all’etimologia tedesca per ricordare i fiori di sambuco (Holunder)  che esaltano il bouquet di questo vino.

Il terzo gioiello della casa è il Pinot Nero Dextrum (dal latino Dextrum) per inquadrare la località dove nasce: la sponda destra del fiume Adige.

E’ un vino dal colore rosso rubino brillante e dal profumo che richiama i piccoli frutti di bosco e la ciliegia.

Al palato è morbido, carezzevole, elegante e piacevolmente sapido.

Hanno accompagnato la presentazione dei tre vini i piatti proposti per l’occasione dal patron della Casa del Vino di Isera Luca Bini.

Si comincia con trota al rosa con crocchette di patate dolci (piatto abbinato al Goldtraminer Holunder 2018).
Ravioli al gambero di fiume con basilico e salsa al curry (piatto abbinato allo Chardonnay Merum 2017).

Ii filetto di coniglio pancettato con spinaci al burro, purè di cavolfiore e tartufo nero (piatto abbinato al Pinot Nero Dextrum 2015).

Un matrimonio d’amorosi sensi che ha esaltato i grandi vini della Vallagarina. In alto i calici.

(GIUSEPPE CASAGRANDE)


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