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La Val d’Apone si candida come sito Unesco

Il 2 febbraio 2017 verrà costituita l’Associazione di Impresa per poter richiedere l’inserimento della Val d’Apone nella lista italiana dei siti Unesco.

Il Consorzio di tutela del Lessini Durello e Strada del Vino Lessini Durello sono impegnate in prima fila per costituire l’Associazione temporanea di Scopo (Ats) al fine di preparare il dossier di candidatura dell’area quali “Paesaggi del Cenozoico, Faune, Flore e Rocce Cenozoiche della Val d’Alpone” e venire inseriti nella ‘tentative list’ italiana dei siti Unesco.
Gli altri soggetti coinvolti sono i Comuni di Vestenanova, San Giovanni Ilarione, Roncà, Montecchia di Crosara, Monteforte, Soave, Gambellara, Altissimo, Crespadoro, oltre il Ministero per i beni e le Attività Culturali, il Parco della Lessinia, il Museo di Storia Naturale di Verona, il Comune di Verona, l’Università di Verona, il Consorzio Alte Valli, Strada del Vino Soave, Associazione Culturale San Zeno, Associazione Culturale Hei-Mat – Storie di Piccola Patria.

Il progetto di candidatura fa leva sul punto 8 dei criteri Unesco per la definizione dell’Unicità e sul presupposto che i giacimenti fossiliferi di Bolca, la flora e la fauna che caratterizzano l’area, oltre le coltivazioni della Val d’Alpone costituiscono «una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative».

Infatti, sotto il profilo scientifico, la Val d’Alpone è sede di rocce vulcaniche e sedimentarie marine che racchiudono numerosi giacimenti paleontologici dell’Eocene, tra cui quelli di Bolca. I fossili di Bolca sono conosciuti da lungo tempo: le prime notizie certe risalgono ad un documento del 1550. Inoltre, risale al 1571 l’importante raccolta del farmacista Francesco Calzolari di Verona che nel suo museo, il primo museo naturalistico conosciuto al mondo, esponeva anche alcuni pesci di Bolca. La grande biodiversità e l’eccezionale conservazione, specialmente dei pesci rinvenuti nelle due località più rappresentative di Bolca, la Pesciara e il Monte Postale, ne fanno oggi il giacimento più ricco al mondo.

Una volta costituitasi, l’Associazione costituirà un qualificato gruppo di lavoro per l’elaborazione del dossier e per la ricerca di finanziamenti e contributi a sostegno di tale candidatura.
Saranno anche coinvolte gli abitanti dei luoghi interessati, per l’apporto della loro esperienza di conoscenza storica e tecnica.

Maura Sacher


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