Negli ultimi 30 anni o giù di lì si è affermata abbastanza la filosofia delle basse rese in vigna. Questa tendenza associava ed associa l’analogia con la produzione di vini di alta qualità. Questa sorta di mito creatosi nel tempo è stato messo in discussione con serie argomentazioni.
Ogni vigneto deve essere sempre valutato in base alle sue peculiarità e attributi. Spessissimo bassa resa viene utilizzato come strumento di marketing per sollecitare la curiosità dei potenziali clienti e indurli a scegliere un vino piuttosto che un altro.
Ogni vigneto in base alle sue caratteristiche può sostenere o meno rese alte o basse.
Il concetto che i vini sono migliori se le vigne danno una resa bassa viene fatto risalire al grande poeta romano Virgilio. Questo principio è codificato in Francia nella storica denominazione di protezione dei prodotti AOC – Appelation d’Origine Controlle. Nella importante regione vitivinicola della Borgogna ogni denominazione ha diverse rese massime basilari.
Queste rese possono variare fino ad un massimo del 20 % se le condizioni climatiche lo richiedono. Questo significa che per i consumatori la differenza di prezzo tra un Grand Cru e un vino rosso o bianco classificato village può essere di centinaia di euro. La resa bassa ha senso in territori come la Borgogna e il Priorat dove i terreni sono poveri e il PH può variare da basso ad alto.
La bassa resa è diventata un culto produttivo in tutto il mondo con studi e programmi di enologia che attestavano fosse la soluzione migliore per ottenere grandi vini. In Italia ci sono molti vitigni vigorosi e il clima è caldo tendenzialmente, con i mutamenti degli ultimi anni la cosiddetta ricetta francese può non rivelarsi la soluzione migliore. É vero che l’alta densità di piante riduce la capacità vegetativa ma può portare ad ottimi risultati.
In Italia ci sono 652mila ettari di vigneti secondo l’ultima recensione.
Le regioni nelle quali molti viticoltori applicano la resa bassa sono Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige.
Ma il concetto di bassa resa uguale maggiore qualità e’ stato progressivamente abbandonato negli ultimi anni a causa del cambiamento climatico.
In Spagna è stato riscontrato che per i vini di alta qualità nel territorio della Rioja la bassa resa va bene, mentre nella Ribera del Duero i livelli di produzione possono essere molto più alti.
Bisogna considerare attentamente il terroir e il vitigno di ogni vigneto per non fare errori. Nella costa nord della California molti vigneron hanno rese altissime per acro e propongono vini eccellenti.
Bassa resa viene accostato a sostenibile, pulito e di qualità ma spesso e volentieri è sinonimo di operazioni di marketing per attirare i consumatori.
Umberto Faedi
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