La polenta di Storo protagonista domani della puntata n. 700 di “Melaverde”
Canale 5 ha scelto il Trentino ed in particolare la Valle del Chiese per festeggiare domani, domenica 26 dicembre, giorno di Santo Stefano (ore 12), la puntata numero 700 della trasmissione cult dell’agroalimentare italiano condotta in passato da Edoardo Raspelli e da un paio d’anni da Ellen Hidding e Vincenzo Venuto.
Il responsabile del programma Giacomo Tiraboschi dedicherà l’intera puntata a Storo, alla sua mitica polenta e agli aspetti più significativi della Valle del Chiese.
Sarà presente anche il responsabile di Trentino Marketing Maurizio Rossini che parlerà di turismo invernale e delle iniziative messe in atto dalla Provincia di Trento per salvare la stagione dopo la preoccupante crescita dei contagi legati alla pandemia.
La puntata coincide anche con il trentesimo compleanno della cooperativa Agri ’90, che il vulcanico presidente Vigilio Giovanelli ha resuscitato dalle ceneri restituendo dignità ad un prodotto umile, ma identitario, che era in via di estinzione: la farina gialla ribattezzata l'”Oro rosso” di Storo.
La polenta di Storo protagonista domani della puntata n. 700 di “Melaverde”
Una tradizione legata alla farina, ma non solo. Oggi Agri ’90, con il recente ampliamento della sede alla Ca’ Rossa, è presente sul mercato nazionale non solo con la farina da polenta (l’oro rosso di Storo, rosso per il colore dei chicchi delle pannocchie), ma anche con la farina bianca di frumento (l’oro bianco), la farina di grano saraceno (l’oro nero) e le gallette di granturco (senza glutine) da sgranocchiare come snack.
La polenta, prodotto simbolo della Valle del Chiese, dopo aver sfamato intere generazioni, è dunque diventata fattore trainante anche per il rilancio dell’economia del territorio.
È proprio a Storo, infatti, che cento anni fa, grazie alla tenacia di alcuni agricoltori della zona, sorse il primo rudimentale mulino che consentì ai contadini di macinare le pannocchie di granturco (mais) e gli altri cereali coltivati (il frumento, il grano saraceno, la segale) nonché le castagne e i fagioli secchi.
Nel 1950 la Famiglia Cooperativa acquistò un nuovo mulino a cilindri, ma la vera svolta avvenne nel 1991 con la nascita di Agri Novanta per merito dell’attuale e lungimirante presidente, Vigilio Giovanelli, che lanciò la farina gialla di Storo nel firmamento dell’alta ristorazione.
Un prodotto umile che ha conquistato il mondo dell’«haute cuisine» diventando un piatto cult di molti ristoranti anche stellati.
Posso testimoniarlo io stesso citando le manifestazioni nazionali e internazionali cui ho partecipato non solo in Italia (dal Friuli alla Sicilia, dal Piemonte alle Marche), ma anche all’estero: Austria, Slovenia, Croazia, Francia.
Di queste manifestazioni una su tutte (le «Polentiadi» di Parenzo-Porec, in Istria) ha fatto scuola ed ha fatto da stimolo per organizzare il «Festival della Polenta» proprio a Storo.
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