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LA PATATA VERRAYES: NUOVO PRESIDIO SLOW FOOD IN VALLE D’AOSTA

Ultimo presidio per il 2020.

Sono ben 342 i prodotti tutelati da Slow Food di cui 25 negli ultimo mesi e la patata Verrayes è l’ultimo del 2020. La patata arrivò in Valle d’Aosta verso la fine del Settecento ma non venne coltivata in modo regolare fino al 1817, anno in cui una grande carestia colpì la regione e costrinse la popolazione a ricorrere a questo tubero per avere di che sfamarsi.

La patata Verrayes, caratterizzata da una buccia viola lucente, da occhi profondi e screziature arancioni, è considerata l’ultima varietà tradizionale della regione, radicatasi nel territorio grazie ai suoi terreni ricchi di minerali e a un clima con elevate escursioni termiche fra la notte e il giorno.  Si tratta di un prodotto unico arrivato fino a noi grazie ai semi che venivano ereditati di padre in figlio e scambiati fra le famiglie e le comunità.

Con l’arrivo delle varietà moderne, tuttavia, le patate tradizionali come la Verrayes hanno subìto un inarrestabile declino. Verrayes è il nome del paese da cui proveniva Giuliano Martignene, il tecnico dell’assessorato Agricoltura della Regione Valle d’Aosta che, nel 1998, è entrato fortunosamente in possesso di alcuni tuberi ancora coltivati da un contadino di Covarey e si è rivolto alla fondazione svizzera “Pro Specie Rara”, impegnata nella tutela della biodiversità agricola alpina, per farli esaminare, racconta Federico Chierico, referente dei produttori.

Piera Genta


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Redazione

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