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La Mixology strizza l’occhio ad Halloween – I^ parte

La nuova generazione di bartender non difetta certo per intraprendenza, ed ogni occasione è buona per mettere in mostra la creatività al servizio del gusto. Approfittando dell’imminente appuntamento di Halloween hanno esplorato nuove combinazioni a tema da proporre ad un pubblico sempre più attratto dal mondo dei Cocktail. Ecco alcune proposte dei Barman più quotati della capitale sempre nel segno del bere responsabile:

Cheeky Smile

Barman: Gregory Camillò head bartender del The Jerry Thomas Speakeasy di Roma, classificato al numero 50 della classifica The World’s 50 Best Bars 2019                                                                                                         

Ingredienti: 40 ml Vermouth del Professore Chinato – 20 ml Caramelised Pumpkin Cordial – Top up Passiflora soda water

Bicchiere: Collins
Garnish: peel di limone

Preparazione: Con la tecnica build, versare tutti gli ingredienti direttamente in un bicchiere Collins colmo di ghiaccio e mescolare delicatamente.

Ispirazione: Il drink Cheeky Smile prende ispirazione dalla tradizionale zucca lavorata e intagliata, simbolo di Halloween, che viene sempre raffigurata con un sorriso. Il sorriso è uno dei simboli più comuni e più utilizzati nell’estetica horror, che caratterizza diversi personaggi, tra i più famosi il clown Pennywise del libro IT, di Stephen King. Inoltre, la caramellizzazione della zucca e il pairing con il frutto delle passione, si ispira al tradizionale “Trick or treat”, usanza che prevede che i bambini, in maschera, bussino porta a porta per ricevere e collezionare dolci. La zucca viene caramellata agendo proprio sugli zuccheri e a una temperatura di circa 170 gradi. Ne viene estratto il succo, per poi essere lavorato con acidificanti naturali, per ricrearne un cordiale. Il succo del passion fruit verrà poi diluito e carbonato per ricreare una soda dai leggeri sentori fruttati, caratteristici del prodotto, che vanno a formare un ottimo pairing con la zucca.

El Dia De Los Muertos

Barman: la crew de La Punta Expendio de Agave di Roma 

Ingredienti:  50 ml mezcal Los Siete Misterios Espadin –                     25 ml caffè espresso  –  25 ml succo di lime –  30 ml succo di arancia –  Chiara d’uovo – 2 gocce di soluzione salina – 1 frutto della passione

Bicchiere: doppia coppa
Garnish: polvere di Hoja Santa

Preparazione: Con la tecnica dello Shake and double strain, versare tutti gli ingredienti in uno shaker colmo di ghiaccio. Shakerare vigorosamente. Filtrare in un bicchiere separandolo dal ghiaccio con l’apposito strainer e un colino e servire in doppia coppa raffreddata.

Ispirazione: Il “Dia de los Muertos” è una celebrazione che arriva dalle popolazioni pre-ispaniche caratterizzata dall’incontro tra i vivi e i morti. Si tratta di una festa più familiare che pubblica, il momento in cui si ricordano e si onorano i propri cari defunti. Giorni in cui i defunti stessi passano “il ponte” che li separa dalle proprie famiglie, una ricorrenza in cui si manifesta l’importanza dei legami e dell’eredità familiare. In Messico le celebrazioni si svolgono con delle preparazioni molto importanti, cariche di significato, come l’allestimento dell’altare dei morti. Una piccola ara dove la famiglia del defunto ripone una foto e altri suoi oggetti personali, come i vestiti e i cibi preferiti. Non possono mancare candele, cioccolato, sale, acqua, i fiori di cempasúchil, diverse resine aromatiche (incenso, copale e mirra), il pan de muertos (un pane dolce con semi di anice), le calaveritas (teschietti di cioccolata, zucchero o amaranto), tutti elementi che simboleggiano i piaceri della vita e soprattutto guideranno l’anima del defunto verso il mondo terreno. Un deciso stacco con i paesi anglosassoni dove la morte è un tabù e generalmente è associata a concetti negativi come la tristezza, il pianto o addirittura la paura, determinata dalla perdita di una persona cara. Per i messicani sono giorni invece in cui le frontiere dei due mondi svaniscono temporaneamente ed è possibile rivivere il legame e gli affetti familiari prendendosi gioco addirittura della morte: La Catrina o la Calavera Garbancera, rappresentata da uno scheletro con sombrero, e carica di colori sgargianti. Con questo drink la crew de La Punta Expendio de Agave di Roma fa compiere un viaggio, guidando e stimolando i sensi e ricordando quando, da bambini, il giorno dei morti tutti noi aspettavamo i regali che i nostri cari ci avrebbero portato dall’aldilà. Il passaporto non serve, bicchiere in mano e Dixeebe.

1000 Storm

Barman: Simone Mina bar manager di Ch 18 87 il cocktail bar dello storico ristorante Checchino dal 1887 di Roma

Ingredienti:  5 cl Mezcal Los Siete Misterios Espadin – 2,5cl Marsala                                                                                Vecchio Florio – 1,5cl Mistrà Caffè – 2 dash Angostura bitter

Bicchiere: coppetta in metallo
Garnish: fiore di hibiscus

Preparazione: Versare tutti gli ingredienti nella metà più piccola di uno shaker a due pezzi e lasciar scivolare il mix tra la parte più piccola e quella più grande debitamente riempita di ghiaccio, con l’ausilio di un colino da ghiaccio (strainer). Ripetere il tutto per circa 4 volte, lasciando cadere il composto dalla metà più grande dall’alto nella metà più piccola. Una volta raffreddato e diluito, versare il composto in una coppetta e guarnire con un fiore di hibiscus.

Ispirazione: Il drink fa parte della ‘collezione’ stabile del Museum Liquidus, la drink list permanente del cocktail bar Ch 18 87 di Roma ed è ispirato all’omonimo graphic novel dell’artista messicano Tony Sandoval, uno dei suoi lavori più visionari e complessi. Un racconto straripante di magia, sortilegi e rimandi a mondi paralleli nei quali si affacciano sensuali figure femminili immerse in un’atmosfera gotica, surreale e un po’ naif. Un libro popolato da figure eteree e delicate, ma duro e tagliente come solo l’adolescenza sa essere.

 The Witch’s Potion

Barman: Manuel Boncompagni, bartender del La Belle Epoque Cocktail Bar di Frascati, Roma

Ingredienti: 5 cl Jim Beam bourbon –  3 cl succo di limone  –                             
1,5 cl sciroppodi zucchero 2:1 – Float 1 cl Liquore Strega infuso al karkadè

Bicchiere: Old Fashioned
Garnish: zest di arancio e fiore di karkadè

Preparazione: Con la tecnica dello shake&strain, shakerare tutti gli ingredienti e versarli nel bicchiere Old Fashioned con un chunk di ghiaccio.

Ispirazione: L’ispirazione del drink prende il via dalla più grande persecuzione alle streghe, che iniziò nel lontano 1647 e si concluse nel 1688, con il processo del 1692 nel Massachusetts, da cui nacque la leggenda delle Streghe di Salem.  Da qui l’idea di usare un bourbon come il leggendario Jim Beam e di miscelarlo con un liquore italiano come sa essere solo lo Strega, in modo da ricollegare la Storia americana con quella italiana. Proprio dall’Italia proviene, infatti, la leggenda della strega Beneventana, ovvero la Janara, famosa per la preparazione di un unguento magico che permetteva di diventare leggera e di poter volare. Piace pensare che nella notte di Halloween questo drink può dare a chi lo beve poteri come l’unguento magico, da così poter infastidire per tutta la notte chi  si vuole.

 

 


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