Opinioni Storie e Fatti

La frode dell’olio

L’Agenzia delle Dogane dà l’allarme contraffazione per l’extravergine italiano presentando una serie di report e la Commissione parlamentare d’inchiesta secreta gli atti. Il deputato del M5S Francesco Cariello non ci sta.
In Italia non sappiamo che olio consumiamo. Da rabbrividire! Siamo il secondo produttore mondiale di olio e poi sulle nostre tavole finisce altro. Com’è possibile?

 

E’ l’amara realtà venuta fuori dai controlli effettuati nel 2014 dal nucleo anti frode dell’Agenzia delle Dogane che ha confermato come il settore oleicolo italiano sia tra i più interessati da frodi commerciali. Per tutta risposta è calato il segreto di Stato. Un segreto di pulcinella, grazie al deputato del M5S Francesco Cariello che ha diffuso i dati.

 

In pratica l’olio extravergine che compriamo nei nostri supermarket solo per il 16 per cento contiene olio italiano, la rimanente parte è olio straniero. In più, viene venduto col marchio Made in Italy.

 

Dai report dell’Agenzia delle Dogane sembra che la responsabilità sia da addebitare ad un cartello italo-spagnolo che tiene bassi i prezzi senza garantire la qualità del prodotto che viene spacciato per italiano. Scusate, e la tutela del Made in Italy che fine ha fatto?

 

Già circa un anno fa il New York Times aveva denunciato che gran parte dell’olio di oliva venduto come italiano proveniva da Paesi come Spagna, Marocco e Tunisia. Da allora niente è cambiato. Probabilmente ha ragione il New York Times nell’affermare che ci stiamo lentamente suicidando. E’ vergognoso!

 

E pensare che oggi è possibile garantire l’autenticità dell’olio su scala molecolare. Il deputato Francesco Cariello ha recentemente presentato un ordine del giorno per impegnare il Governo a valutare l’opportunità di creare una banca dati di confronto rappresentativa delle diverse produzioni ottenute nelle varie aree geografiche italiane, utilizzando le metodologie fornite dalla comunità scientifica per la caratterizzazione e tipizzazione degli oli extravergini di oliva e l’esecutivo ha accolto l’impegno in difesa dell’agricoltura italiana di qualità. Dobbiamo crederci?


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Piero Rotolo

Direttore Responsabile vive a Castellammare del Golfo Trapani

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio