Tribuna

La città eterna ispira la nuova generazione di Bartender parte II^

Ancora una serie di cocktail ispirati a scorci, monumenti e piazze romane, a cui alcuni tra Barlady e Barman più importanti della Mixology italiana si sono dedicati per rendere omaggio alla capitale. I loro cocktail sono un invito al gusto del bere giusto che dall’impiego di prodotti di alta qualità si conclude con il rispetto della filosofia di bere responsabile.

Appia Street

Ispirato alla Via Appia di Roma.

Barlady: Veronica Costantino, head bartender del Gunè San Frediano di Firenze

Ingredienti: 4,5 cl vodka Imperial Gold – 2 cl bergamotto Quaglia – 1,5 cl liquore allo zenzero Domaine de Canton – 1,5 cl sciroppo homemade basilico e pepe rosa del Sichuan* – 2 cl succo di limone.

*Preparato mettendo in infusione nell’acqua qualche foglia di basilico e un pizzico di pepe rosa del Sichuan, a cui si aggiunge lo zucchero con rapporto 2:1 e si mescola fino a quando il composto non si addensa.

Bicchiere: calice vintage

Preparazione: Versare tutti gli ingredienti all’interno di uno shaker, aggiungere due foglie di basilico, ghiaccio e shakerare energeticamente. Versare il contenuto all’interno di un calice vintage precedentemente raffreddato col ghiaccio, effettuando un double strain, un doppio filtraggio con uno strumento a molla (strainer) e un colino, in modo tale da bloccare la fuoriuscita di ghiaccio e basilico all’interno del drink.

Ispirazione: Questo drink nasce ripercorrendo la storia di una delle vie più famose di Roma, la via Appia, che collegava Roma fino a Brindisi, il più importante porto per la Grecia e l’Oriente nel mondo dell’Antica Roma. Ho voluto miscelare prodotti che richiamassero quello che la nostra terra ci offre e quindi unire i sapori degli agrumi che la terra pugliese ci offre, come il limone, il bergamotto e il basilico, uniti ad un carattere più deciso, limpido e cristallino come la vodka Imperial Gold – la vodka premium più venduta in Russia – che, per la sua morbidezza, potrebbe essere paragonata all’acqua e richiamare così i fiumi che solcano i paesaggi della via Appia.

Formidabile Ossessione

Ispirato al gruppo scultoreo Il Ratto di Proserpina, di Gian Lorenzo Bernini, esposto nella Galleria Borghese di Roma.

Barman: Giovanni Giuseppe Seddaiu, barman di Rosso, a Roma, Viale Aventino, 32

Ingredienti: 5cl VII Hills Italian Dry Gin  – 1,5cl Amaro Formidabile – 3cl Vermut Rosso Italiano – 2 Drop Bitter alla liquirizia – Tintura di Habanero.

Bicchiere: Coppa Michelangelo                                                                  Garnish: Scorza di arancia e fiori edibili

Preparazione: Raffreddare un mixing glass, quindi versare all’interno tutti gi ingredienti, mescolare delicatamente e versare in coppa. Guarnire lo stelo con scorza di arancia e fiori edibili.

Ispirazione: Il drink si ispira al celebre Ratto di Proserpina da parte di Plutone, il Dio degli Inferi, che vedendola raccogliere dei fiori in riva ad un lago non resistette alla tentazione di rapirla all’istante; la capacità del Bernini di scolpire la forza, la brutalità del rapimento, la pelle scavata dalle mani possenti di Plutone, riporta a un amore tagliente, spigoloso, freddo, proprio come il “Formidabile Ossessione”, un twist sul classico cocktail Martinez.

Palazzo Firenze

Ispirato a Palazzo Firenze a Roma, zona Campo Marzio, Piazza di Firenze, 27

Barman: Gian Paolo Di Pierro

Ingredienti: 30 ml Cognac Hine – 30 ml Campari bitter – 30 ml Cocchi Storico – Fumina

Bicchiere: Old Fashioned

Preparazione: Mescolare con ghiaccio e servire on the rocks.

Ispirazione: Palazzo incredibile che si trova nascosto e quasi sconosciuto ai più alle spalle del Club Derrière, zona Campo Marzio. Edificio appartenuto alla famiglia dei Medici di Firenze, in passato sede del Ministero di Grazia e Giustizia, dal 1926 si trova la Società Dante Alighieri. E l’ispirazione arriva proprio da Dante, con un drink dedicato alla passionale e fedifraga storia d’amore tra Paolo e Francesca, il Mal Perverso, già presente nella lista dello speakeasy.

Peaty Pity

Ispirato alla Pietà di Michelangelo – Basilica di San Pietro.

Barman: Alessandro Antonelli, barmanager dello Sky Stars Bar dell’A.Roma Lifestyle Hotel di Roma                                                                                    Ingredienti: 2,5 cl cognac Hine – 4 cl liquore alle mandorle Giardini d’Amore – 2,5 cl crema di latte Centrale di Roma – Tè nero Lapsang Souchong – Noce moscata o gocce di bitter al cioccolato.

Preparazione: Preparare un cucchiaino di tè nero cinese Lapsang in un colino e mettere da parte. Versare il cognac Hine, la crema di latte e il liquore alle mandorle in uno shaker colmo di ghiaccio, quindi agitare energicamente e versare il contenuto in una coppa, facendolo passare per il colino con il tè, precedentemente preparato. Spolverare con noce moscata o gocce di bitter al cioccolato.

Ispirazione: Il colore bianco latte del drink vuole ricordare il marmo dell’opera di Michelangelo, il nome è stato scelto perchè pity è la traduzione inglese di pietà, mentre la parola peaty, che significa torbato, rimanda al sapore affumicato del tè Lapsang presente tra gli ingredienti, creando un simpatico gioco di parole da pronunciare “piti-piti”.

Sedia Del Diavolo

Ispirato alla Tomba di Elio Callistio, quartiere Trieste a Roma.

Barman: Andrea Jachetta, barman di Misto – Mixology e Cibarie di Roma

Ingredienti: 4,5 cl whisky Bowmore 12 yo – 2 cl Vermouth Oscar.697 – 3 cl Select – 3 dash bitter al pompelmo

Bicchiere: coppa                                                                                            Garnish: scorza di limone

Preparazione: Versare tutti gli ingredienti in un mixing glass, riempire di ghiaccio e, con un barspoon, miscelare il drink, quindi filtrare in una coppa.

Ispirazione: La “Sedia del Diavolo” è la tomba di Elio Callistio, un liberto di Adriano. Architettura funebre di Roma Antica, si trova in piazza Elio Callistio, nel quartiere Trieste a Roma. Sorgeva su una collinetta lungo la via Nomentana antica. Il richiamo alla figura del Diavolo sembra derivi dall’aspetto dato al rudere dai bagliori rossastri dei fuochi notturni che venivano accesi al suo interno. Le note torbate del whisky Bowmore richiamano l’odore di fumo che si disperdeva dai fuochi accesi dai viandanti e dai pastori, mentre il colore rosso del drink rievoca il ricordo del fuoco che illuminava il sepolcro.


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