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Ke idea le polpette dell’IKEA!

Le Lasagne e i Tortellini sedicenti tali stanno lasciando la scena della mistificazione alimentare alla ormai non recentissima new entry polpette. Le Polpette sono un altro piatto prelibato della cucina italiana ed in particolare della tradizione emiliana.

La regione con capitale Bologna sta subendo da anni massicci attacchi di sofisticazione e mistificazione a tutti i suoi prodotti dell’eccellenza enogastronomica. Emblema di questa guerra senza regole e senza frontiere è il mitico Parmigiano Reggiano che solo grazie all’opera tenace e costosa svolta dal Consorzio ha visto riconosciuti i propri diritti e la propria unicità rispetto a prodotti succedanei e davvero dozzinali, ma se fosse stato per il nostro governo e per il ministero dell’Agricoltura…

Si arriva così alla storia delle polpette. Piovono polpette avvelenate su tutta l’Europa, ma non sono destinate ai poveri cani randagi e alle volpi ma ai frequentatori di negozi che vendono prodotti alimentari e non solo.

Il colosso svedese IKEA ha fatto ritirare con grande urgenza nei giorni scorsi milioni di polpettine dai propri punti vendita situati in una quindicina di paesi dell’Europa Unita. Ho sempre rifiutato di andare ad avventurarmi in questi mega complessi dove vendono di tutto e di più e nella mia grassa ignoranza non sapevo che all’IKEA oltre a vendere scaffali e armadi proponessero prodotti alimentari: mi era giunta notizia soprattutto da frequentatrici femminili di vendita di biscotti e salmone, ma non mi aspettavo le polpettine.

In linea di principio in questo mercato purtroppo globalizzato l’idea di far trovare dallo spillo al carrarmato nello stesso punto vendita è commercialmente valida anche se io e molti altri non la condividono.

 A questo punto ho immaginato che per confezionarle venissero impiegati purtroppo per loro animali tipici svedesi quali alci, cervi, lemming, orsi e renne magari procurati dagli abbattimenti dei capi in soprannumero. Ma non è così.

Nonostante la sbandierata filosofia di correttezza ed attenzione nei prodotti proposti del colosso svedese una ditta che per conto loro confeziona le polpette ha impiegato la oramai tristemente conosciuta carne di cavallo contaminata da antidolorifici dannosi per l’organismo umano.

 Pare che questi poveri animali provengano da Bulgaria, Romania e Repubblica Ceca, Paesi nei quali i controlli sono piuttosto morbidi e i controllori molto tolleranti. Il danno d’immagine per IKEA è molto grande e l’azienda ha ritirato la delega e sospeso le commesse ai confezionatori che perderanno così un succoso appalto e ben gli sta, ma chi risarcirà i  consumatori che hanno acquistato le polpettine e magari hanno avuto un bel, si fa per dire, mal di pancia?
Che nostalgia per le polpette fatte in casa con le mani della festa dalla nonna o dalla mamma o dal ristoratore onesto e magari amico!

Umberto Faedi


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Redazione

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