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Intervista a Sandro Gini, nuovo Presidente del Soave

A pochi giorni dalla nomina a Presidente del Consorzio Tutela Vini di Soave di Sandro Gini, gli abbiamo chiesto impressioni e progetti:

Quindi è lei, Sandro Gini, il nuovo Presidente del Consorzio? 

Non avevo nessuna intenzione di mettermi in gioco anche se da anni me lo chiedevano. Al Vinitaly di quest’anno, quando ho incontrato il gruppo del consorzio, ho ripensato a mio padre, che è stato uno dei fondatori, e quindi ho pensato che potevo dare una mano in questo momento per il bene comune. Una decisione recente e improvvisa. Non era nei miei programmi

Da dove intende iniziare?

Noi vogliamo riportare il Soave alla fama che aveva in passato. E’ cresciuto, certo, ma deve tornare al posto che merita. In passato è sempre stato considerato il miglior vino bianco d’italia, e con una terra così straordinaria, cosi unica, dobiamo fare di tutto perché torni ad essere valorizzato.

Quale immagine vorrebbe dare della denominazione?

Vorrei per prima cosa coinvolgere tutte le forze operative e unirle in una azione comune. Ognuno dovrà formulare un proprio progetto, dai quali poi verrà ricavato un programma unico comune. Non possiamo più permetterci il lusso di aspettare e la mia candidatura è vincolata ai risultati. La denominazione oggi è formata da tanti giovani che mi stanno seguendo e hanno voglia di fare, pieni di entusiasmo. Ma anche le altre parti hanno un atteggiamento positivo e si aspettano un rinnovamento forte. Ci sono tante famiglie che lavorano nei vigneti e si aspettano che il Soave venga riportato ai fasti passato.

E su che cosa vorrete puntare?

La qualità senza dubbio, che dovrà essere oggetto di una riflessione profonda, perché dovrà essere sempre più innalzata, crescere sempre di più. Le potenzialità ci sono e sono in buona parte inespresse.

 


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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