Tribuna

Incontri di affari a tavola – 1 parte

Anche in Italia si è ri-scoperto che affari e cibo vanno a braccetto in felice abbinamento e pare sia abile mossa organizzare un incontro davanti al desinare; la Business Etiquette, il Galateo degli Affari, anche per queste situazioni possiede un codice di comportamento.

Nel nostro mondo lavorativo, burocratizzato al massimo, proporre ad un cliente, un fornitore o un possibile business partner di incontrarsi al ristorante, fuori dalle stanze di un ufficio, di primo acchito può lasciare costoro sconcertati o diffidenti. Tuttavia, ci sono casi in cui è necessario trovarsi in ambiente neutro, per preparare cautamente il terreno per grandi progetti, presentare la propria azienda o anche solo sé stessi, magari al solo fine di non mettere in soggezione o condizionare l’interlocutore.

Prima di tutto bisogna scegliere accuratamente la location, tenendo presente che questa sarà inconsciamente percepita come un prolungamento della nostra personalità e del nostro ruolo nell’affare. Evitare in modo assoluto i locali troppo affollati e rumorosi, troppo lussuosi o troppo rustici, o non agevolmente raggiungibili e in zone di non facile parcheggio. Ad ogni modo si deve andare sul sicuro, su locali che conosciamo bene e specialmente dove siamo conosciuti. Per non dare una spiacevole impressione è bene selezionare un ristorante dove il cibo è di buona qualità e il servizio affidabile. Se si conosce bene l’ospite, tuttavia, si può optare per un locale più adatto ai suoi gusti (per età o abitudini alimentari), senza cercare di strafare al di sopra delle nostre possibilità, qualora l’invitato fosse di maggio prestigio rispetto al nostro ruolo nelle trattative.

È opportuno offrire diversi orari, normalmente un lasso di tempo tra le ore 13 e le 14.30, che in verità potrebbe essere anticipato o posticipato a seconda degli impegni dell’ospite, delle abitudini locali, della stagione, mentre è da escludere l’orario serale, giacché un invito a cena potrebbe essere interpretato con maggiore circospezione, specie se il partner da incontrare è dell’altro sesso.
Ci si deve presentare con abbondante anticipo non tanto per accogliere l’ospite doverosamente, soprattutto per controllare che tutto sia a posto e convenire col gestore riguardo al menù e al conto.

È opportuno riservare un tavolo da 4 anche se si è in 2, del resto è più comodo per appoggiare eventuali carteggi.
L’ubicazione del tavolo prenotato non deve essere nel mezzo della sala, bensì in zona tranquilla, sebbene non troppo appartata, specialmente se l’ospite è una donna (come da immagine in evidenza). La postazione sia lontana dalla porta di ingresso, meglio il lato opposto, e lontana dalle cucine e dai bagni, per ovvie ragioni che non vorrei spiegare. È altresì opportuno che il tavolo non sia a ridosso dell’attaccapanni, affinché intorno al tavolo non ci debba essere un andirivieni di estranei, che distoglierebbe la concentrazione nostra e di chi dobbiamo incontrare.

La posizione migliore per far sedere l’invitato è con vista sulla sala, spalle al muro; il galateo lo consiglia per ogni persona importante (vale anche in una normale cenetta di una coppia, la donna sta seduta protetta). Così noi possiamo guardarlo negli occhi senza deconcentrarci sugli affari che ci proponiamo di contrattare.

donna Maura
m.sacher@egnews.it


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