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In aumento i prezzi della pasta a causa dei rincari dei costi di produzione

In aumento i prezzi della pasta a causa dei rincari dei costi di produzione

In aumento i prezzi della pasta a causa dei rincari dei costi di produzione

La pasta è un vanto e una unicità italiana.

Dai campi alla produzione si è già registrato un rincaro dei costi del 40 % e purtroppo si prevedono ulteriori aumenti.

aumento i prezzi della pasta

Il nostro piatto nazionale è il re indiscutibile della Dieta Mediterranea conosciuta ed apprezzata, oltreché invidiata, in tutto il mondo.

In Italia sono raddoppiati i costi delle semine per la produzione di grano destinato a pane e pasta.

Il gasolio agricolo inquinante ma necessario per la lavorazione dei terreni è aumentato del 50 %.

Sono lievitati di tre volte i costi dei fertilizzanti e dei fitosanitari.

Si sta fermando il lento rinnovamento dei mezzi agricoli anche perché i fondi destinati dal ministero sono insufficienti.

Purtroppo l’ottimo grano italiano è pagato agli agricoltori meno di quello di assai minore qualità e salubrità proveniente da altre nazioni.

Gli scarsi qualitativamente grani esteri purtroppo sono impiegati per il 40 % nella produzione nazionale di pasta.

Il grano importato in Italia proviene purtroppo quasi tutto dal Canada.

Il Manitoba è ottenuto in preraccolta con l’uso del glifosato diserbante dannoso per la salute e vietato nel nostro paese.

Questa spiacevole caratteristica ha spinto al record di acquisti di pasta prodotta con grano italiano.

Si devono realizzare accordi di filiera tra le imprese agricole e le industrie per garantire qualità e quantità e prezzi equi che non scendano mai sotto i prezzi di produzione.

Ci sono tutte le condizioni per aumentare la produzione di grano in Italia.

L’anno scorso sono state raccolte 3,8 milioni di tonnellate e questo porta l’Italia ad essere il secondo produttore mondiale.

Ma contemporaneamente siamo i principali importatori perché molte industrie preferiscono approvvigionarsi con grani internazionali.

I pastai non comprano i nostri ottimi grani perché questi costano meno del prodotto nazionale….

Prima il profitto e poi la salute dei consumatori.

Un chilo di pasta che la GDO vendeva a Settembre 2021 dai 50 centesimi a 1 euro 20 vedrà aumenti immediati.

I prezzi dei grani nelle borse agrarie sono cresciuti fino al 90 % in più. Dall’autunno è cresciuto il costo del cellophane e si sa di quanto sono cresciuti gas ed elettricità.

Aumenta di conseguenza il costo del pane e dei prodotti affini. Quando aumenta il pane non è un bel segno.

In Francia fecero la rivoluzione per il pane, ma attualmente non abbiamo brioche a disposizione per sostituirlo.

La GDO sta tentando di mitigare la ricaduta degli aumenti sui consumatori assorbendo gli aumenti oggettivi.

Contemporaneamente si devono evitate speculazioni sui prezzi civetta del sottocosto.

Alcune catene della GDO fanno questa politica con la scusa di mitigare l’inflazione. I consumatori devono capire che praticare la politica del sottocosto non è la situazione migliore nemmeno per loro.

Porta alla progressiva dissoluzione delle filiere nazionali e la GDO a proporre prodotti qualitativamente inferiori.

Umberto Faedi 


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Umberto Faedi

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