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Il vigneto modello? E’ quello di Giovanni Frapporti

Il vigneto modello? E' quello di Giovanni Frapporti

Il vigneto modello? E’ quello di Giovanni Frapporti

La commissione giudicatrice del Concorso La Vigna Eccellente.

Folaso (Folàs in dialetto trentino) è una minuscola frazione del Comune di Isera.

Un pugno di case abitate da una novantina di persone. Perché è importante, vi chiederete. Perchè è considerata la culla del Marzemino, l’eccellente Marzemino di mozartiana memoria.

Nei giorni scorsi è salito agli onori delle cronache grazie ad un giovanissimo vignaiolo di Folaso, Giovanni Frapporti, che si è aggiudicato l’ambito premio del concorso riservato alla “Vigna Eccellente” della Vallagarina.

Il concorso, organizzato dall’amministrazione comunale di Isera, unico in Italia e in Europa, è nato nel 2001 fa con la volontà di valorizzare l’importante legame tra viticoltura e paesaggio e il ruolo attivo degli agricoltori nella costruzione armonica di un ambiente ecosostenibile.

Una commissione di alto profilo presieduta dal prof. Attilio Scioenza

 

A proposito di ambiente e paesaggio, non a caso la commissione presieduta dal prof. Attilio Scienza e composta da Marco Stefanini, Duilio Porro, Bruno Mattè, Francesco Penner, Enzo Merz, Nereo Pederzolli, Carlo Rossi e Franco Nicolodi, si è arricchita quest’anno di una “new entry”: Nicla D’Aquilio, architetta esperta in tema di urbanistica, paesaggio e costruzione di bellezza.

Nel suo intervento ha ricordato come la definizione più calzante del termine paesaggio sia “l’aspetto dei luoghi in cui viviamo, l’esito formale del lavoro e delle trasformazioni dell’uomo” e di come in Vallagarina questo sia fortemente caratterizzato proprio dalla presenza dei vigneti.

In riferimento alle analisi svolte durante le visite ai vigneti, ha sottolineato come si sia percepita una grande creatività nella cura, negli ingressi come negli spazi di separazione della strada, da cui emerge il grande amore dei contadini – definiti “cesellatori di paesaggio” – per il proprio lavoro. Importanza, aggiunge, anche alla scelta dei materiali impiegati nel vigneto.

 Le terrazze di Giovanni Frapporti, un sempio di vigneto equilibrato

 

Il sindaco di Isera Graziano Luzzi e il prof. Attilio Scienza premiano Giovanni Frapporti.

“Il viticoltore – questa la motivazione del premio conferito a Giovanni Frapporti – è riuscito anche se in zona collinare, a rendere una pergola doppia a Marzemino un esempio di vigna equilibrata, con grappoli sani e in via di maturazione. Le piante hanno un sistema fogliare molto attivo e anche  dal punto di vista della cura alle malattie fungine non sono stati riscontrati  problemi”.

Nei mesi scorsi avevo dedicato un ampio servizio a Giovanni Frapporti dopo aver assaggiato i suoi vini al termine di una visita nei vigneti terrazzati di Folaso e sussessiva discesa agli inferi nella mitica cantina del nonno. Giovane vignaiolo, con l’hobby della chitarra, diplomato all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige e laureato in Viticoltura ed Enologia all’Università di Udine con master in Napa Valley (California), a Mendoza (Argentina) ed esperienze in Francia, Giovanni Frapporti mi ha raccontato la storia della famiglia nonchè gli esordi come responsabile dell’azienda agricola di Folaso. Azienda che ricorda nel nome le vigne di proprietà, i «Vignali Varàs», come attestano alcuni documenti del 1689.

 Il sogno di Giovanni Frapporti: “Produrre un vino figlio del territorio”


«Il vino – mi ha ribadito – nasce dall’incontro tra la terra e l’uomo che coltiva la vite da millenni. Vi è un legame molto profondo tra l’uomo e questa antica pianta che ha viaggiato attraversando continenti, mari e montagne contaminandosi di volta in volta e dando origine a migliaia di varietà di vitigni che oggi conosciamo».

«La nostra famiglia vive e si occupa di viticoltura dalla fine del Seicento come testimoniano numerosi documenti ritrovati durante i lavori di ristrutturazione del nostro casolare a Folaso. Da secoli questa passione è stata tramandata di generazione in generazione, da padre in figlio. Con un punto fermo – ha tenuto a precisare – l’uomo può e deve vivere in simbiosi con la natura. Io ho un sogno: produrre un vino figlio del territorio. Per questo sto portando avanti un progetto di recupero e valorizzazione di antichi vitigni della Vallagarina: la Casetta, l’Enantio, la Negrara oltre al Marzemino Gentile».

Premiati anche Luciano Pizzini e Filippo Tonini


Ma torniamo al Concorso della “Vigna Eccellente”. Al secondo posto si è classificato Luciano Pizzini, premiato da Marco Tonini della Cassa Rurale Vallagarina, per il suo vigneto molto equilibrato anche se in una zona particolarmente danneggiata dai fenomeni grandigeni del 2023. Al terzo Filippo Tonini, premiato da Gian Franco Frisinghelli, assessore del Comune di Isera, per il suo vigneto che dimostra ottima conoscenza delle pratiche atte a rendere anche la spalliera un sistema di allevamento adatto alla varietà Marzemino e per l’eccellente sanità dei grappoli.

 

Al via la prima edizione della Summer School intitolata a Sergio Ferrari 

Nel corso dell’incontro, Attilio Scienza ha voluto porre l’accento sulla scelta di organizzare la premiazione in concomitanza con la prima edizione della Summer School intitolata a Sergio Ferrari e orientata a trasferire ai partecipanti, tra lezioni frontali e tavole rotonde con operatori del settore, le conoscenze per divulgare al grande pubblico informazioni precise e documentate sulle tematiche più attuali e “calde” legate alla produzione agroalimentare, mettendo al bando leggende metropolitane e fake news. “Un grande sogno dello stesso Sergio Ferrari – ha ricordato – che riteneva questo tipo di formazione dei giornalisti fondamentale per mettere in contatto mondo agricolo e consumatori”.

Il premio Francesco Graziola al giornalista Nereo Pederzolli

 

Spazio anche alla consegna del premio letterario “Francesco Graziola”, attribuito a Nereo Pederzolli poiché “ha seguito fin dalla nascita il miglior vigneto di Isera, ha ripercorso la lunga storia del marzemino e ha contribuito con i suoi critici pensieri a dare energie nuove alle sue vigne antiche. Le parole e le immagini di Pederzolli – continua la motivazione – hanno cercato le radici di una fatica, di un’intelligenza e di un prodotto che hanno accompagnato nei secoli la vicenda umana, che hanno alimentato l’arte e la creatività e che non sono mai state estranee all’affermazione della libertà””.

Marco Stefanini: Limitati e contenuti gli attacchi delle malattie fungine”

 

E, come tradizione, prima dell’annuncio dei vincitori, vi è stata occasione per scorrere l’andamento stagionale 2023, con la dotta relazione di Marco Stefanini della Fondazione Edmund Mach. 

Un andamento altalenante tra siccità e grande piovosità, periodi molto freschi e altri molto caldi e, di conseguenza, molteplici fenomeni di grandine, anche dannosa. Dal punto di visto idrico la disponibilità di acqua è stata abbastanza diffusa per tutta l’annata tranne tra fine giugno e inizio luglio, dove il grande caldo ha mandato un po’ in crisi le piante. Le successive piogge frequenti, pur essendo state di grande entità, hanno permesso al terreno di avere a disposizione l’acqua necessaria. Molto interessante il fenomeno dei fulmini, la cui quantità è stata straordinariamente più elevata di qualsiasi annata degli ultimi venti anni (18.000 contro una media di 4/5 mila e un solo picco di 8.000 nel 2019).

 “Se durante la prima tornata di visita della commissione a luglio – ha commentato il tecnico – erano evidenti i danni da grandine, che avevano generato una grande caduta di foglie a terra, nelle fasi finali di osservazione i vigneti hanno dimostrato di essere molto in equilibrio, grazie all’intervento dei viticoltori, che hanno saputo al contempo contenere gli attacchi delle malattie fungine”.

 

La premiazione ha rappresentato l’ultimo atto de “La Vigna Eccellente…ed è subito Isera”, manifestazione organizzata dal Comune di Isera con il supporto di Trentino Marketing, il coordinamento della Strada del Vino e dei Sapori del Trentino, nell’ambito della promozione delle manifestazioni enologiche provinciali denominate #trentinowinefest, e la collaborazione di APT Rovereto e Vallagarina.
(GIUSEPPE CASAGRANDE)


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