Curiosità

Il Parmigiano Ebreo

Aperta la prima forma “Kosher” nel padiglione di Israele a Expo 2015, prodotto in stretta osservanza delle regole religiose Kasherut.

 
Seguito da Rabbini in tutte le fasi che vanno dalla mungitura del latte alla trasformazione in caseificio, è ufficialmente nato il primo Parmigiano Reggiano destinato al consumo da parte degli ebrei osservanti.

2015 10 27 P-E Kosher da cell (14) rit picc-1

La prima forma, inclusa nella produzione marchiata nei giorni scorsi dal Consorzio di tutela, che certifica l’appropriatezza dell’uso della denominazione solo dopo 12 mesi di stagionatura, è stata infatti aperta a Expo nel padiglione di Israele.

 

Prodotta un anno fa dall’azienda agricola Bertinelli di Parma, la forma aperta a Expo è stata certificata “Kosher” (ossia conforme alla legge ebraica) da uno dei più autorevoli enti in materia: OK Kosher Certification, con sede a New York, dove vive una delle più importanti comunità ebraiche del mondo.

 

“Siamo di fronte – ha sottolineato il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai – ad una realtà nuova e straordinariamente importante per il Parmigiano Reggiano, perché è ora acquisito il risultato di un’attenzione e di un rispetto di norme che vanno oltre i semplici aspetti culturali e, contemporaneamente, si aprono nuovi spazi di vendita e di consumo tra gli ebrei osservanti”.

 

Ai 13,5 milioni di persone di fede ebraica che vivono in tante parti del mondo (40 mila in Italia) si aggiungono i 12,5 milioni di consumatori di prodotti kosher presenti negli Stati Uniti, dove questi alimenti rappresentano quasi il 30 per cento di quelli venduti nei supermercati.

 

La capacità produttiva dell’azienda agricola Bertinelli sarà di 5 mila forme l’anno di Parmigiano Reggiano Kosher: la prima annata disponibile, intanto, è già stata completamente venduta, a testimonianza dell’interesse suscitato da questa assoluta novità per una delle più prestigiose Dop italiane.


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio