Agenda

Il Food & Beverage riparte da Cibus

Il Food & Beverage riparte da Cibus

Il Food & Beverage riparte da Cibus

Dal 3 al 6 maggio a Parma ritorna il Salone internazionale dell’alimentazione.

Riccardo Felicetti, presidente dell’Associazione Pastai Italiani a Cibus

Le aziende puntano sul binomio salute e sostenibilità. 

Boom dei prodotti vegetali e vegani

Il mondo del Food & Beverage riparte da Cibus. 

Dopo due anni di pandemia ritorna a Parma (3-6 maggio) il Salone internazionale dell’alimentazione (edizione numero 21) organizzato da Fiere di Parma e da  Federalimentare. Mille i nuovi prodotti in esposizione, pronti a conquistare il mercato nazionale e quello straniero.

 Sarà un Salone all’insegna della tradizione, delle eccellenze enogastronomiche e della ecosostenibilità. 

L’unica incognita è legata agli sviluppi della guerra alle porte di casa con effetti sull’inflazione, sull’aumento dei costi delle materie prime e sul rischio di una flessione dei consumi interni.

Eppure i segnali positivi non mancano: dall’arrivo degli investimenti del Piano europeo alla crescita dell’export. 

Intanto, le aziende del food & beverage made in Italy puntano sul binomio salute e sostenibilità. 

I trend per il futuro sono prodotti attenti alla salute e al benessere, al gusto e a nuove combinazioni di ingredienti, oltre che a territorialità e packaging sostenibili.

Negli stand si potranno dunque trovare olii di oliva spremuti a freddo, salumi con meno grassi e sale, pesto realizzato a freddo, formaggi senza lattosio, hamburger vegetali, una vasta offerta di prodotti di nicchia.

Cento di questi prodotti, destinati sia al canale retail sia a quello Horeca,  saranno esposti nell’area “Cibus Innovation Corner”, situata nel Padiglione 8, suddivisi per settori: Gusto & ingredienti, Packaging, Sostenibilità, Territorialità.

L’attenzione delle industrie alimentari sui prodotti biologici e vegani

Prosciutto dolce del Trentino a Cibus



In generale, rimane forte l’attenzione delle industrie alimentari a salute e benessere, come pure alla domanda di prodotti biologici e vegani, seguendo l’onda lunga dell’emergenza pandemica. 

Qualche esempio: le maltagliatelle di lenticchie rosse e riso integrale; le polpettine di fave e piselli bio, cotte al forno; gli snack di legumi tostati, senza conservanti;

 la merenda con frullato di frutta fresca e gallette di riso ricoperte di cioccolato; il salame senza conservanti, a lunga stagionatura; le cotolette vegetali di pollo;

 il prosciutto di Parma da suini nutriti con semi oleosi ricchi di Omega 3; la pasta senza glutine a base di riso integrale e alga Spirulina; i filetti di alici con il 25% di sale in meno, confezionate in olio di semi biologico.

Imperativo assoluto rimane la ricerca del gusto: ecco alcune chicche

La ricerca del gusto rimane un imperativo assoluto, basti pensare a: guanciale di vitello brasato al barolo, cotto sottovuoto; le praline al cioccolato con anima di formaggio erborinato, cioè con muffe; il prosciutto cotto al tartufo nero; 

gli scrigni con gorgonzola e cioccolato rosa per i ripieni; la glassa al Marsala per piatti dolci e salati;

Spaghetti alla Bottarga in assaggio a Cibus

 la tradizionale salsa verde arricchita con prezzemolo, coriandolo, peperoncino e succo di limone;

 il pesto di agrumi con arance e mandorle, condimento per primi piatti e secondi di pesce; i friarelli saltati in vaschette.

Le confezioni sono sempre più spesso ecostenibili e compostabili: gli incarti del cioccolato bio a base di amido di mais compostabile;

 il Panbauletto con 58% in meno di plastica, confezionato senza vaschetta, con laccio apri e chiudi; salse per aperitivi con – 40% della plastica e -65% cartone e imballi.

E ancora: gli gnocchi surgelati, integrali grano antico Senatore Cappelli, cottura in 2 minuti;

 l’Olio Dop Umbria non filtrato; il filetto di salmone da allevamenti con 2,5% di salmoni su 97,5% d’acqua; i succhi di frutta in capsule compatibili.

Tremila le aziende presenti con migliaia di buyer in arrivo da tutto il mondo

Grana Trentino a Cibus

Oltre 3 mila sono le aziende presenti, mentre saranno migliaia i buyer in arrivo da tutto il mondo (Usa, Europa, Medio Oriente, Sud America e Asia) che torneranno finalmente in Italia dopo un lungo, forzato stop.

Il nostro export continua a presentare un segno positivo, specie per quanto riguarda l’area extra UE 

(meno penalizzata dagli effetti della guerra in Ucraina), che, nel 2021, ha rappresentato il 42,6% delle esportazioni alimentari italiane. 

In particolare, il mercato Usa ha registrato un aumento del 14% sull’anno precedente. A Cibus 2022, che quest’anno presenta la prima edizione “carbon neutral”,

 ovvero a zero emissioni, si sono già registrati anche 50 mila operatori professionali italiani della distribuzione e della ristorazione, che qui non solo incontrano i fornitori, ma trovano idee e soluzioni per tutti i canali del food & beverage.


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio