Tribuna

Il Consorzio Vini Doc Cori si presenta e sceglie il suo logo ufficiale

Il primo Consorzio della Provincia di Latina con il Comune tra i soci fondatori, ha indetto una gara per il simbolo ufficiale vinta da Dante D’Elia

Una scritta “DOC” di cui rimane solo la parte superiore e la parte inferiore, con “CORI” al centro, il tutto sovrastato dalla stilizzazione del Tempio di Ercole simbolo della piccola cittadina della provincia di Latina a 50 km da Roma.

Questo, ma ci sarebbe da dire molto altro su colori e forme, il logo scelto dal neonato Consorzio Volontario per la Tutela e la Valorizzazione dei Vini D.O.C. Cori, che si è presentato ufficialmente il 7 agosto nel magnifico chiostro quattrocentesco del monumentale complesso di Sant’Oliva.

Un consorzio che nasce a cinquanta anni dall’autorizzazione della Doc, era il 1971, con uno spirito di rinnovamento e di rinnovata visione su quelle che sono le ricchezze vitivinicole dell’area. Soci fondatori del Consorzio sono lo stesso Comune di Cori, che a breve sarà anche produttore grazie alla proprietà diretta di un piccolo vigneto, la Cooperativa Cincinnato e le aziende Marco Carpineti, Tenute Filippi e Molino7cento.  A questi si spera si aggiungano presto altre realtà del territorio, così da riuscire ad accedere tutti insieme a programmi di promozione e sostegno sia a livello regionale che nazionale ed europeo.

Tra i commenti degli intervenuti alla presentazione alcuni passaggi significativi, come la soddisfazione del sindaco di Cori Mauro De Lillis per questa nuova opportunità legata al territorio: “Finalmente le aziende che hanno creduto e credono in questo territorio si uniscono per uno scopo comune, valorizzare e tutelare una delle nostre eccellenze, ma anche raccontare la storia, la cultura e l’identità di questa terra. Si gettano le basi concrete per realizzare un brand ‘Cori’ da promuovere a livello nazionale ed internazionale”.

L’assessora regionale all’Agricoltura Enrica Onorati ha invece ringraziato: “l’audacia di questa amministrazione e dei soci fondatori, dei visionari che in questi tempi non facili hanno saputo guardare oltre, peraltro nel corso di una pandemia, per cui ancora di più: grazie”.

Mentre Simonetta Imperia, assessora all’Agricoltura del Comune di Cori che è stato attore importante per la nascita del progetto e ne è direttore generale, ha espresso tutta la sua soddisfazione spiegando le motivazioni della partecipazione comunale:”L’intento è aprire il Consorzio a tutti i produttori che vorranno aderire, è superare la gestione ordinaria, superare la politica dell’immediato per pensare alle generazioni future, è pensare all’economia sostenibile rivendicando un vitigno autoctono e stare su mercati che possano remunerare gli agricoltori.

Claudio Di Giovannantonio dell’Arsial ha invece voluto sottolineare come: “Cori è in controtendenza rispetto al territorio regionale anche grazie, oltre all’impegno dell’amministrazione e dell’assessore Imperia, alla presenza di aziende che godono già di ampia reputazione anche in ambito internazionale e che hanno visto un’opportunità rilevante al di là delle piccole dinamiche locali e del particulare”.

Ultimo ma significativo intervento quello del presidente del Consorzio Nazzareno Milita (presidente anche della Cincinnato), che ha fatto un excursus dal passato e dalla nascita della Doc Cori, 50 anni fa, al futuro e alle prospettive da concretizzare, evidenziando “la fortuna di vivere in un territorio con tantissimi piccoli produttori che, così tutelando quest’area, non hanno colto la fase dell’internazionalizzazione di vitigni, come invece è avvenuto altrove.

Abbiamo al contrario saputo cogliere l’importanza dei vitigni autoctoni, che molto impegno e lavoro ci sono costati nel corso degli anni. Ora tra gli obiettivi – ha concluso – ottenere la dicitura ‘Doc Nero Buono di Cori’ che porterà la bandiera della città e far sì che tante aziende aderiscano al Consorzio per dare lustro alla nostra terra”.

In chiusura è stato annunciato il vincitore del concorso per la realizzazione del logo di rappresentanza del Consorzio, in cui il lavoro di Dante D’Elia è risultato il più rappresentativo tra quelli dei sette partecipanti con la seguente motivazione da parte della giuria: “Il logo risulta estremamente identitario, elegante e istituzionale.

L’autore è riuscito a sintetizzare graficamente, elementi architettonici e paesaggistici tipici del territorio corese con elementi propri della viticoltura nonché a porre il giusto accento sul marchio DOC e sul ‘nome della Città’. Il logo spicca per la sua immediatezza, facilmente riconoscibile e riconducibile al Consorzio. Viene inoltre apprezzata la versatilità che lo rende idoneo a qualsiasi tipo di formato”.

 

 

 


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