Vino e Ristoranti

La guida dell’Emilia Romagna premia il Bursòn, le guide nazionali lo ignorano”.

Premetto che sono di parte in quanto emiliano anch’io, ma mi sono chiesto non una ma più volte come mai il punteggio del Bursòn nelle guide locali sia al massimo e nelle guide nazionali eccetto qualche sporadica apparizione è praticamente inesistente.

La domanda me la pongo proprio in virtù della presentazione della guida : “ Emilia Romagna da bere e da mangiare”. Ovviamente i degustatori  di questa guida, immagino che siano persone competenti, lo solo anche quelli altrettanto competenti, che curano le guide nazionali, ma appare lampante che hanno poca o nulla considerazione di questo antico vitigno autoctono, che da recenti studi sembra che sia nella pianura ravennate da oltre  tremila anni.
Così vediamo che su 18 produttori di Bursòn  7 hanno il massimo punteggio, di questi tre anche la menzione, signori che dire? I casi sono due o i degustatori della Guida emiliana hanno il palato allenato per questo vino e ne capiscono l’essenza; oppure i degustatori di altre guide nazionali hanno altri parametri, perché fino all’anno scorso i produttori di Bursòn non hanno visto i riconoscimenti che stando ai risultati della guida regionale ci si aspetterebbe… anche perché quest’anno i vini sono arrivati a tutte le guide nazionali.
La guida ha cosi assegnato ai Bursòn di Casadio Antonio  annata 2009; Gordini Paolo annata 2009; Morini Alessandro Annata 2008 Tenuta Uccellina  annata 2008, Sei Acini ( 6) che è il massimo punteggio della guida, paragonabile a circa 89/90 di altre guide, in più ha assegnato Sei Acini ( 6) più Menzione d’Eccellenza a: Ballardini Gabriele  Annata  2008; Longanesi Daniele Annata 2008; S. .Agr. Randi S.S. Annata 2008.
Se consideriamo che due di questi produttori, sono alle prime annate in commercio credo che i degustatori delle guide dovrebbero fare un “ mea Culpa” nell’aver declassato in passato un vino nuovo per tecnologia, ma antico per lignaggio e per nobiltà.


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