Tribuna

I vignaioli italiani, 15 anni di successi

I vignaioli italiani, 15 anni di successi

I vignaioli italiani, 15 anni di successi

Il presidente nazionale della Fivi Lorenzo Cesconi con la presidente europea Matilde Poggi

“Festeggiamo la nostra indipendenza oggi come 15 anni fa” ha dichiarato il presidente della Fivi, il trentino Lorenzo Cesconi. 

Il saluto del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida e dei Vignerons francesi.

Sono già passati quindici anni dal 2008, anno in cui un gruppo di Vignaioli, orfani di rappresentanza, ha avuto l’intuizione e il coraggio di dare vita ad un’associazione che permettesse a tutte le Vignaiole e i Vignaioli italiani di tutelare i propri interessi e valorizzare il proprio ruolo nel sistema economico e sociale. 

Da sinistra, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi, la presidente Cevi Matilde Poggi, il vignaiolo veneto Giordano Emo Capodilista, vicepresidente nazionale di Confagricoltura, Lorenzo Cesconi presidente della FIVI, Giancarlo Gariglio, curatore della Guida Slow Wine e primo segretario FIVI, il presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari

Questo importante anniversario è stato festeggiato domenica scorsa a Bologna in occasione dell’evento “Slow Wine Fair”.

Un  appuntamento che ha visto riuniti in assemblea tutti gli associati.

 

“Festeggiamo la nostra indipendenza, oggi come quindici anni fa” ha dichiarato il vignaiolo trentino Lorenzo Cesconi, presidente della FIVI. 

Alla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti hanno inviato il loro saluto con un videomessaggio il Ministro dell’Agricoltura, on. Francesco Lollobrigida, 

Carlo Petrini fondatore del movimento Slow Food

il fondatore di Slow Food Carlo Petrini e il Presidente dei Vignerons Indépendants de France Jean-Marie Fabre, mentre in sala si sono alternati sul palco l’Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia Romagna Alessio Mammi, 

il Presidente di BolognaFiere Gianpiero Calzolari, il curatore della Guida Slow Wine Giancarlo Gariglio che è stato anche il primo segretario della FIVI e la vignaiola Matilde Poggi, 

titolare dell’azienda agricola “Le Fraghe” di Cavaion Veronese, già presidente della FIVI e ora presidente della CEVI, Confédération Européenne des Vignerons Indépendants.

Il logo della Fivi ridisegnato da Pier Zuanon: un omaggio a Depero

 

Il nuovo logo della Fivi in stile Depero disegnato da Pier Zuanon

Per l’occasione è stato ridisegnato anche il logo della FIVI. L’autore, il grafico Pier Zuanon, ha reinterpretato l’immagine dei vignaioli in chiave “deperiana”, enfatizzando ulteriormente il concetto di artigianalità che identifica i Vignaioli Indipendenti Italiani.

 

L’associazione, nata nel 2008 sotto la presidenza di Costantino Charrère (2008-2013) che poi ha ceduto il testimone a Matilde Poggi (2013-2022) e a Lorenzo Cesconi (dal 2022, attuale presidente in carica),

 era nata con poche centinaia di associati. Nei primi mesi di quest’anno ha superato quota 1.500, con una presenza ormai consolidata in tutti i territori italiani. 

Lorenzo Cesconi: “Siamo entrati nella stanza dei bottoni”

Tra i vignaioli indipendenti italiani

Ma non è la crescita numerica il dato più interessante di questi primi quindici anni di FIVI, quanto la capacità di accreditarsi nei tavoli di settore a tutti i livelli, nazionale e regionale, 

grazie alla forza delle proprie idee e a una visione che non ha mai fatto prevalere gli interessi corporativi su quelli generali, nella consapevolezza che un Vignaiolo opera quotidianamente in una fitta rete di relazioni sociali, economiche e culturali che rafforzano il territorio in cui vive. 

All’assemblea dei soci FIVI Lorenzo Cesconi, citando Costantino Charrère ha dichiarato con un’immagine forte e chiara: 

Siamo entrati nella stanza dei bottoni, e anche se forse non siamo ancora noi a premerli, abbiamo l’orgoglio di esserci entrati con responsabilità, coerenza e integrità”.

In Italia sono 31 le delegazioni Fivi articolate sull’intero territorio

 

Tra i vignaioli indipendenti italiani non poteva mancare Mario Pojer (a sinistra nella foto

Sono 31 le Delegazioni FIVI, articolazioni territoriali che facilitano il confronto tra i Vignaioli di uno stesso territorio e rafforzano l’interlocuzione tra l’Associazione e le amministrazioni locali. 

Più di 300 i Punti di affezione FIVI, ovvero wine-bar, ristoranti ed enoteche che più di altri hanno a cuore il lavoro dei Vignaioli e offrono agli appassionati una scelta molto ampia dei loro vini: gestiti da persone che, come i Vignaioli, 

hanno fatto dei valori di territorialità, artigianalità, qualità e sostenibilità i pilastri della loro attività; ormai decine le collaborazioni e le partnership con Università, aziende, enti di ricerca che collaborano con FIVI nel progetto FIVI4Future, 

con la realizzazione di attività che contribuiscono a migliorare il lavoro dei soci FIVI in vigna e in cantina, alla loro formazione permanente e alla loro crescita culturale, tecnica ed economica, nonché a raggiungere gli obiettivi centrali della strategia Farm to Fork e del Green Deal europeo, 

per una transizione della vitivinicoltura verso pratiche sempre più sostenibili. Due gli eventi nazionali FIVI: il Sabato del Vignaiolo, in calendario il 6 maggio in tanti territori in tutta Italia, e il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti, che si svolgerà a BolognaFiere dal 25 al 27 novembre.

Il ministro Lollobrigida: “Siete la spina dorsale dell’Italia da Nord a Sud”

L’orgoglio di alcune vignaiole italiane

Anche il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida si è congratulato con i vignaioli della Fivi.

 Ci tengo a sottolineare l’importanza del lavoro che portate avanti – ha dichiarato – siete la spina dorsale dell’Italia da Nord a Sud. 

Un’Italia fatta di piccole e medie imprese spesso a conduzione familiare. Desidero complimentarmi e fare i migliori auguri a tutti voi.”

  

Tante le battaglie identitarie portate avanti anche in sede comunitaria

L’orgoglio di alcune vignaiole italiane

Tante le battaglie portate avanti in questi anni, con visioni che oggi come non mai sono raccolte anche dalla politica italiana, come ribadito ancora dal Ministro delle Politiche Agricole Lollobrigida: 

“Tra le nostre priorità – ha dichiarato – c’è anche la semplificazione degli adempimenti amministrativi, nel quadro di una complessiva ristrutturazione del sistema informativo agricolo nazionale”. 

E, sul tema dei vini dealcolati, le sue parole sono in linea con il pensiero dei Vignaioli Indipendenti: 

“Occorre tutelare un prodotto che ha più di 3.000 anni di storia dal rischio che si faccia confusione in etichetta. 

Se vuoi fare un vino dealcolato, lo fai e lo chiami in un altro modo”, ha detto Lollobrigida.

Il messaggio di Jean-Marie Fabre, presidente dei Vignerons Indépendants de France

Jean-Marie Fabre, presidente dei Vignerons Indépendants de France

Di grande importanza il messaggio inviato da Jean-Marie Fabre, presidente dei Vignerons Indépendants de France, 

organizzazione alla quale i fondatori di Fivi si sono ispirati: 

“Voglio approfittare di questo momento per ringraziare tutti coloro che hanno creduto e lavorato con tenacia ed energia affinché il nostro movimento, prima in Francia, poi in Europa, potesse prendere forma e svilupparsi. 

Oggi è più che mai nostra responsabilità, insieme, far sentire la voce e le posizioni di questo modello di aziende familiari, 

di piccole imprese artigiane il cui ruolo nel settore è indiscutibile. 

Le nostre aziende sono formidabili polmoni dell’economia dell’Ue, dei nostri rispettivi Paesi, dei nostri territori dove il nostro valore aggiunto è centrale in termini di posti di lavoro, 

sviluppo, attrattiva turistica e naturalmente economia diretta e indiretta. Questo modello, che ricorre a un savoir faire tradizionale, i cui prodotti incarnano una cultura latina e mediterranea,

 è un modello di produzione che non può essere delocalizzato. Un savoir faire antico che è così contemporaneo da essere in linea con le aspettative della nostra società.”

Matilde Poggi: “Un’identità condivisa da tutti i vignaioli indipendenti”

Tali concetti sono stati ribaditi anche da Matilde Poggi, presidente Cevi, la Confederazione Europea dei Vignaioli Indipendenti:

 “Nella Cevi ritrovo questa forte identità del Vignaiolo indipendente, condivisa dai 12.000 vignaioli che ne fanno parte. 

Un’identità condivisa al di là delle nostre storie personali, filosofie produttive, tradizioni locali. Identità che mette radici e ci dà la forza nel dialogare con le istituzioni europee come portatori di interessi,

 non solo dei nostri membri, ma di tutti i vignaioli indipendenti europei. Il vino in Europa ora ha molte sfide da affrontare, 

ma l’unità è la nostra forza e la nostra voce si fa sentire forte e chiara anche grazie al sostegno di Fivi, vera colonna portante di Cevi.”

Il saluto e i consigli del fondatore di Slow Food, Carlo Petrini 
Il presidente nazionale della Fivi Lorenzo Cesconi con la presidente europea Matilde Poggi

La partecipazione di Giancarlo Gariglio, curatore della Guida Slow Wine e primo segretario Fivi, 

ha permesso di ritornare con la memoria a quel 2008 quando tutto cominciò anche grazie all’ispirazione di Vignerons d’Europe.

 Gariglio ha ricordato la manifestazione organizzata nel 2027 da Slow Food a Montpellier. 

A questo proposito non poteva mancare il saluto di Carlo Petrini, fondatore del movimento Slow Food,

 che ha voluto sottolineare la lungimirante intuizione avuta quindici anni fa dall’associazione nel concentrare l’attenzione sul lavoro del vignaiolo, quindi sul rapporto dell’uomo con la terra e con la vite:

 “In questo momento storico è ancora più importante, basti pensare alle sfide che il cambiamento climatico impone all’umanità.

 Il consiglio che vi do è quello di implementare all’interno della stessa FIVI una filosofia di comunità, i cui concetti fondamentali sono collaborazione e condivisione, perché il tempo della competizione è ormai finito. Questo chiede la Terra Madre.”

Un augurio ed un consiglio che sono, allo stesso tempo, il traguardo di successo raggiunto in questi primi 15 anni e il punto di partenza per un futuro vincente. 

E come accade per tutti gli anniversari importanti, serve anche qualcosa di tangibile e simbolico per rimarcarli: e così il logo Fivi-Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti è stato ridisegnato dal suo autore, 

il grafico Pier Zuanon, reinterpretandolo sempre in chiave “deperiana”, ma disegnandolo sullo sfondo del numero 15 con tratti a mano che enfatizzano ulteriormente il concetto di artigianalità che identifica i Vignaioli Indipendenti. In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)

 


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