Si può essere più ottusi di così, facendo fioccare sanzioni che ammazzano il turismo e l’economia conseguente solo per l’insofferenza di alcuni bacchettoni che non ricordano di essere stati giovani anche loro?
Ebbene sì, sono parole forti, ma questa è la verità. Estate vuol dire vacanza, e vacanza è abbinata al relax e al divertimento, pur con la civile moderazione.
Che male fa la musica che proviene dalla discoteca all’aperto in riva al mare o una sana animazione in strada ai tavolini del bar sotto casa con i giovani che ridono, o il brusio di gruppi di amici anche in età che se la contano? Ho sempre pensato che dietro alle telefonate di lamentele ci sia una buona dose di egoismo e invidia.
Io, invece, l’invidia la provo per tutti coloro che sono là a divertirsi e quei suoni che giungono alle mie orecchie mi mettono di buon umore. Ve beh che sono un po’ strana!
Non tutti i giovani sono fomentatori di risse o dediti agli eccessi, questi sono una tale minoranza che un minimo di efficiente controllo delle forze dell’ordine può arginare. Però vengono colpiti un po’ tutti con la messa in atto di una linea dura che fa da killer al settore economicamente produttivo come quello del turismo.
Queste bacchettonaggini sono una bella zappa sui piedi e ci rimette il terziario, quando ottusi regolamenti prodotti chi amministra l’economia locale multano per cifrone assurde i locali, impongono la chiusura forzata, e disperdono gli avventori.
Non c’è differenza di stagione né tra le città, anche quelle che si dicono “a vocazione turistica”, né tra le località di villeggiatura, l’emissione di musica all’aperto deve cessare alle ore 22 e i limiti degli orari di chiusura di esercizi pubblici sono rigidamente disciplinati, a Mezzanotte, massimo l’Una tutti a casa. A casa?
Per forza che i ventenni e i trentenni appena possono si organizzano e scappano all’estero, attratti dalla movida vera, quella che non ha limiti di orario, là dove gli amministratori locali sono più astuti: più turisti più soldi, è elementare!
Persino Rimini, per antonomasia la Riviera dei Giovani, la spiaggia dove già alla metà dell’800, in pieno Risorgimento, si radunavano comitive di giovani intellettuali (forse anche per “cospirare” senza dare nell’occhio), città dove praticamente è nato il Turismo, ora è quasi abbandonata dalle fasce giovanili.
Invece vanno alla grande le spiagge spagnole, Ibiza, per dirne una, ma anche quelle della Croazia.
Ecco come se ne vanno le risorse che potrebbero essere utili a casa nostra.
Maura Sacher
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