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I cuochi dell’Alleanza Slow Food si confrontano a Bologna

Oltre cento cuochi e pizzaioli di tutta Italia, aderenti alla rete internazionale dell’Alleanza Slow Food, si incontrano a Bologna per scambiarsi esperienze e programmi.

L’Alleanza Slow Food dei Cuochi è nata dieci anni fa con l’adesione di 1.100 cuochi in tutto il mondo, che si impegnano a utilizzare ogni giorno nelle loro cucine i prodotti dei propri territori, a partire dai Presìdi Slow Food, nella finalità di sostenere i produttori di piccola scala custodi della biodiversità.

Per celebrare i 10 anni dell’Alleanza, dal 15 al 18 novembre 2019 anche i ristoranti di FICO EATALY WORLD aderiscono simbolicamente, proponendo menù a base di prodotti dei Presìdi Slow Food.

Tutta la giornata di lunedì 18 novembre 2019 è dedicata al dibattito su alcuni temi che stanno a cuore ai cuochi dell’Alleanza Slow Food, tra cui la sostenibilità, l’impatto ambientale e i progetti per la biodiversità. Partecipano anche alcuni cuochi dell’Alleanza Slow Food provenienti da Francia, Sudafrica e Bielorussia.

Stando ai report degli interventi dei relatori, nel convegno verrà evidenziato come le scelte attente negli acquisti degli ingredienti per i menù possono dare nuova vitalità alle attività produttive della terra nel territorio del circondario, oltre a dimostrare come chi lavora ogni giorno a contatto con il mondo sente il privilegio di offrire il proprio cibo, cucinando con amore e ragione.
Verrà posta anche l’attenzione verso i consumi energetici, giacché, usando le moderne tecnologie si possono evitare non solo sprechi di cibo ma anche riduzione di emissioni nocive all’ambiente.

La relatrice Caroline McCann, responsabile Alleanza dei Cuochi e della campagna Slow Meat in Sudafrica, racconterà che nel Sudafrica, con la più alta percentuale di consumo di carne pro-capite all’anno, in seguito all’aumento della richiesta sono cresciuti gli allevamenti intensivi e sono state abbandonate le razze autoctone. I cuochi dell’Alleanza Slow Food locale hanno lanciato la campagna di sensibilizzazione Slow Meat invitando i consumatori a mangiare meno carne. In questo senso va anche la nuova campagna di Slow Food Meat the Change, realizzata con il contributo del Ministero italiano dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Indubbiamente, il ruolo dei cuochi è fondamentale nell’orientamento degli stili alimentari della popolazione, ma soprattutto lo è quando diventa efficace “educatore” nel dimostrare che valorizza le risorse della produzione agroalimentare locale, regionale, quelle che si dicevano “a km 0”, quelle su cui i consumatori stanno sempre più imparando ad orientarsi.

Maura Sacher


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