Stile e Società

Go Wine e i diversi volti del Nebbiolo Piemontese di nuovo a Roma

Uno dei classici appuntamenti dell’associazione si è ripetuto anche quest’anno nella capitale

L’evento che Go Wine dedica tutti gli anni alle nuove annate di Barolo, Barbaresco e Roero, si è ripetuto ancora una volte nelle sale dell’Hotel Savoy.

Come sempre la risposta che il Nebbiolo ha suscitato negli appassionati è stata grande, pur gestita con tutti gli accorgimenti del caso.

Una bella occasione di approfondimento sui grandi vini Piemontesi, specialmente quando è possibile fare la conoscenza con i produttori. Tra i banchi d’assaggio infatti è stato possibile dialogare con chi di questi campioni dell’enologia italiana, conosce i segreti e sa come trarne il miglior risultato in relazione alle diverse condizioni di terroir.

Ognuno con la sua dimensione, il suo percorso di  vinificazione e di affinamento, ma tutti che riescono a portare nella bottiglia quelle condizioni di eleganza e grandissima qualità capaci di far innamorare i wine lovers di tutto il mondo.

Tra una chiacchera e l’altra è emerso come il mondo del Nebbiolo Piemontese sappia guardare avanti senza sedersi sugli allori. Sebbene sarebbe facile ottenere risultati solamente con il blasone, le diverse espressioni di Barolo e Barbaresco hanno dimostrato la volontà di guardare avanti, leggendo il presente senza adagiarsi sui risultati raggiunti.

La sensazione che i vini presenti hanno lasciato in sala, comprese le ottime espressioni di Roero, è infatti quella di andare incontro alla tendenze che vogliono  vini sempre più dinamici,  di approccio immediato e gustoso. Questo però senza rinunciare alla grande eleganza di questi vini che ne fanno una delle loro caratteristiche peculiari.

Un uso più attento di legni e vinificazioni accurate riescono a mantenere la leggiadria, integrando la quota alcolica in maniera perfetta per assicurarsi una grande bevibilità anche in presenza di strutture importanti. Tra le Cantine che meglio hanno espresso questo concetto certamente da annoverare Bric Cenciurio, Castello di Perno e la grande finezza dei Barbaresco di Nada e Piercarlo Culasso, anche se tutti i presenti per qualità meriterebbero una menzione.

Ecco l’elenco delle cantine che hanno animato la degustazione:

Bric Castelvej – Canale (Cn); Bric Cenciurio – Barolo (Cn); Castello Di Perno – Monforte d’Alba (Cn); Culasso Piercarlo – Barbaresco (Cn);L’’astemia Pentita – Barolo (Cn); Montalbera – Castagnole Monferrato (At); Diego Morra – Verduno (Cn); Nada Giuseppe – Treiso (Cn); Sordo Giovanni Azienda Agricola – Castiglione Falletto Cn); Tenuta San Mauro – Castagnole delle Lanze (At); Torraccia del Piantavigna – Ghemme (No); Vigneti Valle Roncati – Briona (No); Vini Strada del Barolo e Albugnano 549 Vignaioli Albugnano Doc.

Bruno Fulco

 

 

 

 

 

 

 

 


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