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Giovanni Leopoldo Mancassola e i vitigni “Gioiello” dei Colli Berici

Giovanni Leopoldo Mancassola e i vitigni “Gioiello” dei Colli Berici Appena sotto la Rocca Pisana di Lonigo (VI) in un autentico paradiso agricolo troviamo uno dei pochissimi esempi di vigneto urbano. 

Giovanni Leopoldo Mancassola e i vitigni “Gioiello” dei Colli Berici

Da sx Aldo Lorenzoni, Leopoldo Mancassola e Luigino Bertolazzi

Appena sotto la Rocca Pisana di Lonigo (VI) in un autentico paradiso agricolo troviamo uno dei pochissimi esempi di vigneto urbano.

Giovanni Ponchia direttore dei consorzi di tutela dei Colli Berici, Vicenza e Gambellara

Una suggestiva tenuta che si estende su 13 ettari di cui 9 vitati circondati da bosco, frutteti ed uliveti, un piccolo scrigno dove ritrovarsi e dove sembra che tutto sia magicamente e naturalmente protetto. 

 Monumentali e pluricentenarie piante di gelso ti accolgono in questo suggestivo angolo dei Colli Berici.

L’entrata dell’azienda di Leopoldo Mancassola

Questi Colli sono costituiti da un sistema di colline di origine vulcanica e calcarea che formano un gruppo a sé stante ed isolato nella pianura vicentina. 

Per le loro favorevoli condizioni climatiche, simili a quelle della pianura circostante, ma con temperature più miti e con assenza di brinate tardive e di nebbia, essi hanno sempre rappresentato un territorio ideale per l’insediamento e lo sviluppo della coltivazione della vite. 

Giovanni Leopoldo Mancassola nasce qui, precisamente a Bagnolo di Lonigo da una famiglia di umili origine in una casa presa in affitto dal conte Ignazio De Lazara, quella stessa casa che oggi è dedicata all’accoglienza aziendale. 

Leopoldo è uomo caparbio che ha sempre inseguito con estrema determinazione i suoi sogni, realizzandone molti. 

“Non sono nato come imprenditore, lo sono però diventato perché il mio sogno era di creare una mia azienda metalmeccanica, per quanto il fascino e l’amore della terra fosse sempre dentro di me” ama sempre ricordare, con un sorriso. 

Leopoldo davanti ad una secolare pianta di Gelso , sullo sfondo i vigneti

Se da giovane voleva essere un imprenditore e guidare una sua azienda, la storia è andata molto oltre le sue aspettative, avendo nel tempo con costanza e determinazione creato un gruppo industriale che ha tagliato il traguardo del mezzo secolo di vita, e che oggi ha ramificazioni in tutto il mondo.

 Una sfida vinta che sembra però non aver spento in Giovanni il richiamo ancestrale, intimo e profondo della sua terra e delle sue radici. 

Leopoldo indica dove sarà messo a dimora il campo di conservazione

Prima acquisendo nella “sua” Lonigo una tenuta, inizialmente utilizzata come maneggio e poi a partire dal 2015 iniziando a coltivare Garganega, Tai Rosso, Cabernet Sauvignon, Merlot, Glera, Pinot Nero e Blanc, tutte varietà che oggi diremmo tipiche dei Colli Berici. 

Una storia fatta comunque di sacrifici, sudore, intuizioni e caparbietà che oggi trova casa nelle dolci colline di Lonigo, all’ombra della suggestiva e magnetica Rocca Pisana, uno dei più riusciti esempi di architettura in stile palladiano. 

La degustazione è la logica conseguenza della visita. 

la splendida visuale dalle Colline dei Berici

La scala reale enologica di Leopoldo comprende un Prosecco di grande finezza e persistenza, una Garganega in purezza dall’evocativo nome di Biancospino, e tre rossi interpretati da un Cabernet Sauvignon con una trama tannica di tutto rispetto che può guardare con serenità al futuro, un taglio Bordolese, intrigante, elegante e di grande piacevolezza ed un Tai rosso, Il Leopoldo, che esprime tutta l’originalità di territoriale di questo vitigno .

Vini che interpretano al meglio la denominazione Colli Berici, ma che sembrano insufficienti per appagare l’insaziabile curiosità di Leopoldo.

E’ Giovanni Ponchia, quindi, grande esperto e dinamico direttore dei consorzi di tutela dei Colli Berici, Vicenza e Gambellara a presentargli le attività ed i progetti di G.R.A.S.P.O. 

l’associazione impegnata da anni nel recupero degli storici vitigni identitari dei Colli Berici, custoditi prima in alcuni campi di conservazione, ma oggi ad altissimo rischio di erosione genetica visto che questi impianti sono stati irrimediabilmente perduti. Cenerente, Gambugliana, Groppello dei Berici, Moschina, Pomella, Uva Gatta sono solo alcuni dei vitigni che hanno nei secoli profondamente caratterizzato la viticoltura dei Colli Berici, rigorosamente identificati, studiati e catalogati. 

Di questo accurato lavoro sperimentale seguito direttamente da Angelo Costacurta e Severina Cancellier ci rimane una dettagliata relazione nel testo “I vitigni dei Berici” edito nel 1999 dalla Camera di Commercio di Vicenza.       

 I vitigni autoctoni recuperati nell’area berica sono descritti in schede contenenti i caratteri ampelografici e ampelometrici rilevati negli anni di studio con foto del grappolo maturo, del tralcio e della foglia di ciascuna varietà che completano la descrizione e rendono prezioso il lavoro. 

Una pubblicazione che rappresenta sicuramente un atto di riconoscenza verso quei viticoltori che spesso con grande sacrificio hanno prima selezionato e poi tenacemente protetto questo ricco patrimonio genetico della viticoltura nelle colline Beriche. 

Un patrimonio che finalmente può tornare a casa con un nuovo campo catalogo degli storici vitigni di questo territorio che Giovanni Leopoldo ha voluto realizzare in sintonia con il Consorzio di Tutela e che potrà essere utile a tutte le aziende più lungimiranti e sensibili nel tornare a testare le potenzialità fenologiche ed enologiche di questi vitigni. 

Un nuovo futuro per i Colli Berici che Giovanni Leopoldo vede non troppo lontano.

Il viaggio continua…..

Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Foto di Gianmarco Guarise

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Tenuta Mancassola

Via Scaranto Sordina 12,

36045 Lonigo VI 

Telefono:351 167 1427

Mail. info@mancassola.com        

https://www.tenutamancassola.it


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