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Frutta estiva, difficoltà per i produttori

A un mese e mezzo dall’avvio della campagna di commercializzazione, le quotazioni, secondo Ismea, hanno accusato in Italia e in altre piazze europee diffusi cedimenti.

A un mese e mezzo dall’avvio della campagna di commercializzazione della frutta estiva, la congiuntura sui mercati frutticoli nazionali sta evidenziando un quadro forte di difficoltà per i produttori italiani.

 

A causa di fenomeni di sovrapposizione nell’offerta, anche con merce estera (soprattutto greca e spagnola), le quotazioni alla prima fase di scambio, secondo Ismea, hanno accusato in Italia e in altre piazze europee diffusi cedimenti, rendendo particolarmente difficile il collocamento sul mercato interno. A ciò deve aggiungersi il clima fresco delle ultime settimane, che di certo non ha incoraggiato i consumi di frutta estiva, e le ripetute precipitazioni che hanno inciso sul profilo qualitativo del prodotto e sulla sua conservabilità.

 

La scorsa settimana, in base alle rilevazioni Ismea, i prezzi all’origine delle pesche si sono attestati mediamente sui 43 centesimi il chilo, perdendo oltre il 34 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013 e più del 12 per cento sul triennio 2011/2013. Le elaborazioni indicano, in riferimento alla settimana dal 7 al 13 luglio, una flessione dei prezzi delle pesche franco magazzino di confezionamento del 35 per cento su base tendenziale e del 30 per cento sui tre anni precedenti. 

 

All’ingrosso si è invece nell’ordine di un meno 20 per cento annuale nella media delle ultime otto settimane e del 15 per cento in confronto al prezzo degli ultimi tre anni, mentre al consumo i dati provenienti dalla rete di rilevazione Ismea presso la Gdo, rivelano cali di circa il 10 per cento (-4,4 per cento sulla media triennale).


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