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Fanghi tossici nei campi di grano

Brutta storia quella dei fanghi tossici rovesciati nei campi a seminativo di un angolo della Toscana Felix  fatti passare per concime. Ci sono voluti due anni di indagini, partite da segnalazioni di cittadini che vedevano un gran via vai di autoarticolati pieni di fanghiglia maleodorante ma alla fine la Guardia di Finanza e il Corpo Forestale dello Stato hanno accertato il dolo.

 

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Lajatico

Erano i comuni di Peccioli, Palaia, Lajatico, Chianni, Pontedera, Crespina, Fauglia e Montaione,tutti nella provincia di Pisa, ad ospitare questi campi “ben concimati”. E finalmente ieri, 13 settembre 2016,  è scattato il provvedimento giudiziario emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia: 31 i soggetti  a vario titolo indagati per i reati di “attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti”, “truffa ai danni di un ente pubblico” e “falsità ideologica”.
6 gli imprenditori toscani e 1 veneto che hanno ricevuto un provvedimento cautelare, da parte delle Fiamme Gialle e a cui sono stati sottratti al momento, tra liquidità e beni immobili, 7 milioni di euro.

Fanghi tossici

Un crimine perché è stata messa a repentaglio la salute dei cittadini,  un fatto gravissimo perché le sostanze chimiche riversate nei terreni sono altamente tossiche.
Ed è amaro vedere che i coltivatori ricevessero denaro per usare tali prodotti “ spacciati per concimi migliorativi”, è amaro dover far finta di credere che non sapessero. Ma questo è un altro fronte di indagine hanno detto e aspetteremo per avere chiarimenti.

Intanto, il Consorzio del Pane Toscano Dop nato da poco, da noi interpellato ci ha assicurato che i grani utilizzati nella filiera vengono dalla Val d’Orcia, dal livornese e da altri territori.

Più duro il commento di Marco Bardazzi della filiera GranPrato che non crede assolutamente che i coltivatori non sapessero. “Il rapporto di filiera si basa sulla fiducia e sulla conoscenza e  credo che chi si impegna in tal senso  segua anche un ideale”. Attacca duramente lo Stato e la mancanza di controlli “ Smantellata la Polizia Provinciale che aveva il controllo del territorio tutto è passato alla Polizia Municipale che è sotto organico e deve svolgere altri compiti. Lo Stato preferisce punire, elevare sanzioni, incassando, invece di investire sul controllo e la prevenzione”.

 

Le indagini sono state portate avanti da   Guardia di Finanza,  personale Arpat con la collaborazione del Gruppo Investigativo sulla Criminalità Organizzata (GICO) del Nucleo di Polizia Tributaria fiorentina e Corpo Forestale dello Stato sono state meticolose e hanno richiesto l’impiego di mezzi aerei per comprende cosa accadeva oltre le mura delle aziende che smaltivano e che pare abbiamo effettuato sversamenti per 45.000 tonnellate di sostanze come polistirolo, derivati dalla lavorazione della plastica, fanghi originati dalla de-inchiostrazione della carta.

È il momento di guardare sempre più attentamente cosa arriva nel nostro piatto perchè la frode alla nostra salute è sempre in agguato.

Roberta Capanni


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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