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Falso Tignanello: la resa dei conti fra Tannico, Antinori e il cliente gabbato

In questo momento ci sono sicuramente problemi più grandi e concreti. Tuttavia la querelle sul falso Tignanello venduto dalla piattaforma Tannico a 185 euro tiene banco.

È una questione di forma e di sostanza nel senso del comportamento tenuto da Tannico verso la Cantina Antinori e il cliente e la sostanza.  185 euro pagati per una bottiglia fasulla.

Il legale del cliente gabbato e i portavoce della storica famiglia smentiscono il CEO di Tannico Marco Magnacavallo.

Il cliente che ha preso la sola, si direbbe a Roma, ha diffidato tramite il proprio legale il management della enoteca on line.

Non devono più rilasciare dichiarazioni lesive e false della immagine, l’onore ed il decoro dell’assistito che annuncia l’intenzione di sporgere querela.

I marchesi Antinori hanno diffidato Marco Magnacavallo per quanto è accaduto ed è stato fraudolentemente attribuito alla azienda Antinori.

Le indagini dei NAS non sono scattate su segnalazione di Tannico bensì su indicazione del cliente gabbato.

Nel mese di Aprile il truffato ha presentato una denuncia penale nei confronti della enoteca virtuale.

Il Tignanello è risultato contraffatto non solo nel packaging con una etichetta palesemente più piccola ma pure nel contenuto.

Secondo l’avvocato del cliente gabbato l’amministratore di Tannico Marco Magnacavallo al fine di parare le spalle alla società ha attribuito alla Cantina Antinori.
Espressioni e commenti negativi nei confronti del suo assistito.

Il legale Antinori avvocato Fenyes ha smentito ogni conoscenza pregressa e contatto fra Antinori e cliente gabbato e ha smentito le dichiarazioni fatte da Magnacavallo.

Una brutta storia davvero per l’immagine del mondo del vino italiano. Il cliente gabbato ha sborsato 185 euro per un Tignanello annata 2001 risultato falso dalla etichetta al contenuto della bottiglia.

Tannico ha venduto incautamente la bottiglia senza verificare che la bottiglia avesse i giusti requisiti esaminando l’etichetta, strano che non se ne siano accorti, la differenza è davvero evidente.

La prestigiosa Cantina Antinori si è trovata suo malgrado tirata in ballo senza colpa e sicuramente avrebbe fatto a meno di essere coinvolta. In vino Veritas mai come stavolta. 

Umberto Faedi 


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Redazione

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