Un occhio sul mondo

España olé, cena andalusa all’Antica Osteria Morelli

España olé, cena andalusa all'Antica Osteria Morelli Mercoledì 28 febbraio Fiorenzo e Antonella Varesco ospiteranno a Canezza Francisco Carvajal Sánchez

España olé, cena andalusa all’Antica Osteria Morelli

Fiorenzo Varesco, nume tutelare dell’Antica Osteria Morelli di Canezza di Pergine

Mercoledì 28 febbraio Fiorenzo e Antonella Varesco ospiteranno a Canezza Francisco Carvajal Sánchez, talentuoso chef di Siviglia. Tapas, paella e torrijas con i vini della Rioja e i Cava catalani.

España olé. Da innamorato (di vecchia data) della Spagna, dell’Andalusia e di Siviglia in particolare, è con piacere che segnalo agli amici buongustai la serata-evento con la cucina andalusa organizzata per mercoledì prossimo 28 febbraio dai titolari dell’Antica Osteria trentina “Morelli” di Canezza di Pergine. Per l’occasione Fiorenzo Varesco e la moglie Antonella hanno invitato in Italia Francisco Carvajal Sánchez, talentuoso chef andaluso che onora con i suoi piatti la cucina tradizionale di una delle più belle città del mondo: Siviglia.

La magia di Siviglia con le sue tradizioni sacre e profane

La Giralda, torre campanaria della cattedrale di Siviglia

Città magica, patrimonio universale dell’Unesco con la Cattedrale (dove è custodita la tomba di Cristoforo Colombo), l’Alcazar, la Torre del Oro, la Plaza de España, la Plaza de toros de la Real Maestranza, Siviglia affascina i visitatori con le sue tradizioni sacre e profane.

Da citare, in particolare, la “Semana Santa” (Settimana Santa) con le 71 Confraternite religiose che, partendo dalle chiese dei vari quartieri, portano in processione i “pasos” fino alla cattedrale celebrando un rito che si ripete da secoli e che attira ogni anno milioni di turisti. 

L’evento precede di qualche settimana l’altro grande appuntamento annuale della vita sivigliana: la “Feria de Abril” (Festa di Aprile), sei giorni di festa sfrenata all’insegna del divertimento e della musica con le carrozze, i cavalli, le casette del parco illuminate, l’esibizione delle più avvenenti ballerine di flamenco, i fuochi d’artificio, gli stand enogastronomici.

Profumi e sapori di una peccaminosa cucina arabo-mediterranea

La monumentale Plaza de España di Siviglia, costruita in occasione dell’Expo del 1929

Quest’ultimo aspetto ci porta a parlare della gastronomia andalusa che racchiude in sè la vocazione storica di una terra antica, crocevia di popoli e di tradizioni dove i sapori mediterranei si mescolano in maniera sapiente con l’intensità e i profumi della cucina araba.

Tra i piatti più rappresentativi meritano di essere citati i “churros” (frittelle a forma di bastoncino che si intingono nella cioccolata calda: è la colazione del  mattino o la merenda del pomeriggio).

E a proposito di colazione andalusa non vanno dimenticate le “migas” (pane fritto con aglio) e le “tostadas” (fette di pane tostato con pomodoro e prosciutto, il famoso Pata Negra).

Ogni terzo giovedì di giugno la giornata mondiale delle tapas 

Un posto d’onore va riservato alle “tapas”, stuzzichini serviti come aperitivo o come antipasto.

Per omaggiare quello che è considerato uno dei simboli gastronomici dell’Andalusia, ma non solo (vedi i “pinchos” dei Paesi Baschi) è stata istituita la giornata mondiale delle tapas. Si celebra ogni terzo giovedì del mese: quest’anno si terrà il 20 giugno. 

Le tapas sono un autentico peccato di gola per stuzzicare l’appetito. Gli ingredienti utilizzati variano: prosciutto, formaggio, olive, acciughe, ma anche polpo, calamari fritti o, ancora, le “tortillas de patatas” (frittate di patate). 

Quella processione laica che si ripete di bar in bar, di tapas in tapas 

Una spettacolare varietà di tapas, simbolo della gastronomia spagnola

Chi ha visitato Siviglia, Cordoba, Granada, Ronda e le altre splendide città andaluse, avrà notato a mezzogiorno o la sera la moltitudine di giovani e meno giovani che con una “copa” di vino o una caña di birra accompagnano la carrellata di “tapas” che troneggiano sui banconi dei bar. Un rito chiamato “tapear”, una sorta di processione laica di bar in bar, di tapas in tapas.

Altri piatti tipici: il gazpacho (zuppa fredda a base di pomodori, con peperone, cetrioli, aglio, aceto di Jerez e olio extravergine d’oliva), il mitico Jamón Ibérico Pata Negra de bellota (prosciutto), los caracoles (le lumache) e – ça va sans dire – la paella.

Apriranno le danze le tapas andaluse con il Cava Brut Nature “Portium”

La carrelleta di stuzzicanti tapas andaluse sui banconi dei bar di Siviglia

Mercoledì Francisco Carvajal Sánchez aprirà le danze andaluse con una carrellata di “tapas” abbinate per l’occasione con le bollicine Cava Brut Nature “Portium” dell’azienda Raventós Rossell, casa spumantistica catalana che possiede a Masquefa una vasta tenuta proprio ai piedi del massiccio del Montserrat, la montagna famosa per le pittoresche guglie e l’abbazia benedettina che ospita il santuario della Vergine di Montserrat conosciuta come la Madonna Nera di Barcellona.

Il Cava Brut Nature “Portium” è prodotto con le uve Macabeo, Parellada, Xarello e Chardonnay.

Dal perlage fine e persistente, è dotato di una bella freschezza e sapidità. Il gusto vellutato  ricorda i tipici sentori di mela verde, pesca bianca e agrumi. 

Piatto forte della serata la “paella” valenciana con pollo e coniglio

La paella valenciana- riso, pollo, coniglio e verdure

La paella, piatto tradizionale della cucina spagnola, sarà il piatto forte della serata.

Ne esistono molte varianti.

Ecco le principali: la “paella valenciana” a base di riso, verdure, pollo e coniglio, la “paella de marisco” con i frutti di mare, i crostacei e il brodo di pesce, la “paella de verduras” a base di verdure, la “paella negra” o “arroz negro”, riso con le seppie. 

Vi è poi la “paella mixta” (carne, pesce e verdure) e una simil paella: la “fideuá de marisco” con gli spaghettini che sostituiscono il riso, piatto quest’ultimo originario di Gandia (Comunità Valenciana) che si può degustare sia sulla costa valenciana che su quella catalana.

In abbinamento un sontuoso vino rosso di un monastero della Rioja

Francisco Carvajal Sánchez agli ospiti dell’Osteria Morelli proporrà la classica “paella alla valenciana” con pollo e coniglio abbinata ad un sontuoso vino della Rioja, regione del Nord della Spagna famosa per i vini rossi: il Rioja Crianza del Monasterio de Yuso di San Millán de la Cogolla.

E’ ottenuto con le uve Tempranillo e Garnacha. Il convento agostiniano, tutelato come patrimonio universale dell’umanità, conserva le reliquie di San Millán ed è famoso poichè qui è stato ritrovato il codice con le prime parole in lingua spagnola.

Custodito per molti secoli nella biblioteca del monastero, il codice ora si trova a Madrid.

Le frasi in spagnolo sono delle note a margine su un testo in latino.

In chiusura il dolce tipico della “Semana Santa” e delle festività pasquali

Torrijas de leche, dolce tipico andaluso del periodo pasquale

Chiuderà la serata un dolce tipico andaluso della “Semana Santa” e delle festività  pasquali: le “torrijas de leche” (latte, pane raffermo, zucchero e cannella in polvere).

L’appuntamento è per mercoledì 28 febbraio 2024, ore 20. Il costo della serata è di 50 euro a persona. Per prenotazioni telefonare allo 0461-509504.

Con l’occasione ricordiamo che l’Osteria Morelli è aperta il mercoledì, il giovedì e il venerdì a cena; il sabato e la domenica anche a pranzo. Giorni di chiusura: lunedì e martedì.

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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