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Effetti diversi della quarantena in Italia, servitori dello stato senza cuore

La quarantena ha rivalutato i piccoli negozi che sono sopravvissuti alla devastante espansione di super, iper e centri commerciali.

Nel 2019 si era pericolosamente accentuata la percentuale di chiusura di queste attività.

Oltre 5000 piccoli esercizi hanno tirato giù la serranda per sempre al 31 Dicembre dell’anno scorso.

Le attività che avevano aperto recentemente non resistono in media più di 3 anni. I negozi di vicinato che hanno resistito sono state premiate.

La stima aggiornata attesta incrementi che arrivano fino al 70% del giro di affari.

In realtà c’è sempre stata una parte di consumatori che facevano la spesa nei negozi vicino a casa e in quelli specializzati.

È tutta un’ altra situazione rispetto ai grandi centri commerciali.

Esiste un rapporto umano, di fiducia e rispetto e i prodotti sono sicuramente migliori. Riacquistano clienti enoteche, gastronomie specializzate, salumerie, negozi di ortofrutta, laboratori di pasta fresca, piccoli bazar, panetterie.

A proposito di panetterie.

Pietro Scaletta panettiere di Termini Imerese è stato multato perché stava impastando prodotti per i poveri.

La sanzione che è stata comminata dagli agenti della municipale può arrivare fino a 3000 euro.

Il forno è chiuso come da ordinanza, ma lui si era reso disponibile per fare pane, biscotti e dolci per i poveri della zona.

Si è accordato con la Protezione Civile e con le associazioni di volontariato del territorio che aiutano le persone e le famiglie bisognose.

Aveva già fornito i suoi prodotti senza chiedere nulla.

E sono arrivati i vigili a multarlo.

Ha esibito la documentazione che attesta il perché sta facendo pane e altro.

Niente da fare. 

Ha annunciato che, giustamente, andrà per vie legali.

Ci sono parole?

Certo.

Ci sono persone che non meritano di indossare una uniforme.

E qui mi fermo, non voglio trascendere. 

Umberto Faedi 


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Redazione

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