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È “semplificazione” snobbare i disciplinari di produzione?

Semplificare vuol dire “rendere più semplice”, “facilitare” la comprensione e/o le attività pratiche che ne conseguono, ed esiste un Ministero apposito che in una sua pagina declama i propri obiettivi con le frasi: «Semplificare per un’amministrazione che funzioni meglio e costi meno» e «ridurre il peso della burocrazia su cittadini e imprese»

Orbene, per semplificarsi la vita, lo Stato ha fatto redigere dai soliti burocrati un Decreto-legge apposito, di ben 65 articoli, lunghissimi, come al solito aggiungendo dei bis, ter, quater a svariati articoli di leggi pre-esistenti, con variazioni e aggiunte così numerose e anche minime nella reale consistenza che si rimane con la domanda “dove sono le semplificazioni?”.

Beh, sarebbe normale routine, ma la vera pensata innovativa ci è caduta agli occhi nella lettura dell’articolo 43, di quasi tre pagine, a sua volta con esteso titolo: «Semplificazione per l’erogazione delle risorse pubbliche in agricoltura, in materia di controlli nonché di comunicazioni individuali dei provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 38, comma 7, etc. etc.».

Dove quasi mimetizzata compare una “agevolazione” per gli operatori in agricoltura.
Un’agevolazione della quale, a dire il vero, non comprendiamo la ragione.

Anzi, ci pare di poter dire che mandi alle ortiche tutto quello che altri Ministri dell’Agricoltura negli anni sono riusciti ad ottenere per qualificare i prodotti nazionali e proteggerli davanti all’Europa ed al mondo.

Con la scusa di prevedere «casi di calamità naturali o condizioni meteorologiche sfavorevoli ovvero di adozione di misure sanitarie o fitosanitarie» si suggerisce la possibilità che degli operatori siano impediti, temporaneamente, «di rispettare il disciplinare di produzione».

Ossia, a chi volesse, in questo periodo di crisi per tante aziende vinicole a causa delle strette misure governative anti Covid, «è consentito» imbottigliare un vino al di fuori della pertinente zona geografica, delimitata dai regolamenti dei Disciplinari.

In pratica, i “furbetti” verrebbero giustificati, anzi quasi sembra che se ne voglia sollecitare l’azione, salvandoli dalla penalità per illegittimo comportamento. Più semplificazione di così …

Saranno gli operatori di categoria a spiegarci le conseguenze e le ricadute.

Noi possiamo solo commentare amaramente: perché questa gente non rende la vita più semplice al popolo italiano togliendosi dalla nostra vista e pensando seriamente di riformare la burocrazia e i burocrati?
Persino il prof. Cacciari si è espresso contro il quoziente intellettivo e il livello di preparazione di certa gente che coadiuva il governo.

Maura Sacher


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