Un occhio sul mondo

Le donne superano gli uomini nel consumo di vini in Italia

Le donne superano gli uomini nel consumo di vini in Italia

Le donne superano gli uomini nel consumo di vini in Italia.

In questi giorni di polemiche sui comportamenti delle donne arriva la notizia che nel 2021 hanno superato gli uomini quali consumatrici di vini.

Lo scorso anno erano arrivate a sfiorare la parità con una quota del 49 % e quest’anno sono arrivate al 55 % fra i consumatori regolari.

Lo storico sorpasso è guidato dall’interesse dimostrato dalle consumatrici più giovani comprese nella fascia tra i 18 e i 35 anni.

Le valutazioni e i giudizi delle donne fanno tendenza in tutto il mondo e le ragazze e le donne giovani sono il segmento più interessato e coinvolto.

Un aumento omogeneo della maggiore conoscenza delle tipologie ha trainato l’incremento dei consumi di vini nel mercato interno.

Ma c’è un aspetto che mette in luce una situazione di squilibrio tra donne e uomini nel mondo del vino.

Nonostante il progressivo aumento del ruolo delle donne nelle cantine e nelle aziende restano grandi distanze rispetto agli uomini.

Solamente il 10 % di loro si occupano dei vigneti e della produzione ed è ancora molto complesso il rapporto tra la vita privata e il lavoro in cantina e in azienda.

Moltissime invece le donne coinvolte ad alto livello nelle mansioni commerciali, di marketing, comunicazione e direzione di agriturismi e ristorazione.

Purtroppo permangono diversità nei contratti e difformità salariali e maggiore percentuale di precariato che portano a penalizzazioni per il prosieguo della carriera.

Inoltre tra il 2018 e il 2020 quasi l’8 % delle donne che lavorano nel mondo del vino ha richiesto di ricorrere al part time per la nascita di un figlio o addirittura ha abbandonato il lavoro a causa della gravidanza.

Mancano inoltre gli asili e le scuole d’infanzia pubbliche o private situati vicino alle aziende e se ci sono a volte i costi delle rette e dei servizi sono alti e le mamme non possono affrontarli a causa di stipendi non faraonici.

Rimangono purtroppo alti i numeri di intimidazioni, ricatti, abusi e violenze nei confronti delle donne.

Nell’ultimo triennio ammonterebbero a circa il 7 % nelle aziende monitorate ma questa percentuale è sottostimata a causa dei molti episodi che non vengono denunciati.

L’ Associazione Le Donne del Vino propone di mantenere i vantaggi attuali destinati alle aziende agricole condotte da donne.

Inoltre introdurre facilitazioni e punteggi nelle graduatorie per le aziende che applicano gli stessi salari per donne e uomini e la medesima progressione di carriera.

Secondo l’associazione devono essere destinati sostegni economici per i comuni rurali che sostengono la genitorialità con strutture e servizi.

Ci sono proposte per l’introduzione di corsi antiviolenza e la incentivazione di misure di flessibilità degli orari di lavoro e delle funzioni per agevolare le donne nella cura dei figli e della famiglia. Facilitare il lavoro da casa e mettere a disposizione baby sitter in locali aziendali e attivare servizi di trasporto da e per l’asilo e la scuola sono le altre proposte da attuare per facilitare il lavoro femminile nel mondo del vino.

Umberto  Faedi 


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Redazione

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