
Dazi, i vignaioli indipendenti italiani scrivono al ministro

La presidenza nazionale della FIVI: “Dobbiamo proseguire negli sforzi diplomatici, ma anche definire soluzioni strutturali e durature a livello europeo”.
“I dazi USA sono un duro colpo per il settore vitivinicolo italiano: il mercato statunitense rappresenta il primo mercato per l’export vitivinicolo italiano, per tutte le tipologie di aziende, dalle più grandi a quelle di dimensioni più esigue.
Quelle verticali lavorano spesso in aree di montagna e di collina, in quelle aree interne che contribuiscono a mantenere vive, con costi di produzione significativamente più alti.
Serve quindi un impegno diplomatico per una soluzione negoziale che possa scongiurare l’imposizione di nuovi dazi, ma al contempo bisogna avviare fin da subito una riflessione a livello
europeo per costruire soluzioni strutturali e durature, dall’attivazione di un intervento di promozione intracomunitaria ad accordi commerciali con altri Paesi, ma anche alleggerendo il carico burocratico delle aziende.”
Così riporta la lettera che la FIVI – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti –
associazione che rappresenta oltre 1.800 aziende agricole verticali in tutta Italia – ha scritto
al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, commentando la notizia della lettera inviata alla Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen da parte del Presidente americano Donald Trump.
La FIVI (Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti) conta 1.800 soci
La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI) è un’organizzazione senza scopo
di lucro nata nel 2008. Si propone di promuovere e tutelare la figura, il lavoro, gli
interessi e le esigenze tecnico-economiche del Vignaiolo Indipendente italiano, inteso
quale soggetto che attua il completo ciclo produttivo del vino, dalla coltivazione delle
uve fino all’imbottigliamento e alla commercializzazione del prodotto finale. Attualmente
sono 1.800 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di oltre 17.000
ettari di vigneto.
Il Marchio FIVI raffigura “Ampelio”, immagine di un Vignaiolo che porta una cesta d’uva sulle spalle e la cui ombra prende la forma di una bottiglia. In questa figura è riassunto tutto quello che per la FIVI significa essere Vignaioli, impegnati quotidianamente in un processo che segue l’intera filiera di produzione, operando costantemente per custodire, tutelare e promuovere il territorio di appartenenza.
Nel Consiglio nazionale della FIVI il Trentino è rappresentato dalla vignaiola Clementina Balter, l’Alto Adige da Stefan Vaja.
In alto i calici. Prosit! (GIUSE PPE CASAGRANDE)
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