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Da Soave: «l’opinione sul prodotto se la fa il cliente»

Dal Convegno di Soave, organizzato dal Consorzio del Soave in collaborazione con l’Istituto Trento Doc e con EGNews, paradossalmente è scaturito che il mondo virtuale non è poi così “virtuale”, il web e i nuovi media sono diventati più penetrativi della carta stampata nel fornire informazioni, instaurano un contatto diretto con lettori e utenti, e pertanto necessita che chi sta dietro la tastiera non dimentichi che il “pubblico” è fatto da singole persone reali.

Un intervento finale ha ruotato attorno alla frase «l’opinione sul prodotto se la fa il cliente», come a dire che non è il giornalista con un articolo di elogio che fa vendere una bottiglia in più, bensì è il cliente stesso che dà fiducia ad un produttore dopo averne apprezzata la “creazione”.
Veniva, quindi, proposta una visione della mission aziendale che faccia leva sui sentimenti: dentro il prodotto si deve trovare la “persona”, il vignaiolo che racconta di sé, della sua vita, della sua storia, del suo entusiasmo, delle sue soddisfazioni. Una persona reale, esclusiva nella sua individualità, che sappia trasmettere le emozioni del suo territorio, in questo modo semplice e spontaneo incuriosisce.
Sicuramente ciò conta moltissimo, e in effetti non molti siti web sono ben fatti, eppure essi sono un biglietto da visita, lo specchio dell’anima aziendale, dove l’imprenditore si auto referenzia, si accredita, senza barare, presso l’anonima platea della rete la quale può trasformarsi in più soggetti potenziali clienti.
Ma allora, in questa visione “dalla parte” della fonte primaria, quale funzione viene ad assumere l’informazione on-line sull’agroalimentare? Può essere un “sevizio” per il mercato? O non ha alcun ruolo? Autorevoli rappresentanti di ambo le parti ne hanno discusso una mattina intera, venerdì 25 gennaio, risposte chiare e nette non si sono trovate, tuttavia io credo che senza una rete che fa informazione non esiste nemmeno la notizia.
Per bene o male che venga data, tutto si può migliorare, l’informazione deve correre il più lontano e il più veloce possibile, e le aziende grandi o piccole saggiamente comprendono che il web-journalist con la sua professionalità è lo strumento più semplice per veicolare le notizie.

Azzeccata è stata l’osservazione che il sistema Internet è un farwest, infatti, come nel farwest c’è gente che sa andare bene a cavallo e altri che ci provano e ne escono con le ossa rotte, pertanto mi piace concludere con una citazione dall’articolo di Federico Ligotti «la competenza di chi fa informazione e comunicazione resta in ogni caso il vero metro che misura la qualità».

È da sperare che i nostri interlocutori condividano il nostro sforzo di lavorare per un servizio a trecentosessanta gradi e di cui, forse, i maggiori beneficiari potrebbero essere i più piccolini, quelli che…a tavola senza web, quelli che stanno dietro l’angolo e incontriamo ogni giorno ma sono “invisibili”, quelli che si spaccano la schiena da mattino a sera e non hanno santi in paradiso, quelli che aspettano che l’opinione sul prodotto se la faccia il cliente …

Maura Sacher
m.sacher@egnews.it


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