Tribuna

Da paesaggio a patrimonio: continua il percorso del Soave

Comunicato stampa del Consorzio per la tutela vini Soave e Recioto di Soave: con il progetto I.N.T.E.G.R.I.T.À. il Consorzio del Soave assicura una gestione attiva del paesaggio per valorizzare la produzione e il territorio.

Continua l’impegno del Consorzio Tutela vino Soave per valorizzare il suo paesaggio vitivinicolo, Patrimonio Agricolo Globale GIAHS-FAO.
L’Action Plan contenuto nel dossier della candidatura è diventato una Linea Guida per uno sviluppo del territorio, teso a valorizzarne la produzione grazie a strumenti vincolanti i viticoltori, amministrazioni pubbliche, associazioni di categoria e istituzioni.

Da poco, infatti, è stato approvato un progetto che ha come obiettivo la realizzazione di una Carta della qualità paesaggistica del vigneto Soave e coinvolge anche l’Università IUAV di Venezia, l’Assoenologi, la World Biodiversity Association, il Consorzio Bonifica Alta Pianura Veneta e il Comune di Soave, oltre il Consorzio Tutela.
Una visione innovativa per un territorio che da sempre tutela la sua impronta paesaggistica, data dai suoi elementi di significatività, tra l’altro caratterizzata dalla “pergola veronese” o dal sistema del “giropoggio”.
La conservazione dinamica di un territorio, secondo la FAO, è fondamentale per il futuro del pianeta, ritenendola anche utile alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.

Il Progetto mira alla realizzazione di una sorta di “pagella” del vigneto, da utilizzare nella valutazione qualitativa ed economica dell’uva della DOC. Daranno maggior punteggio tutti quegli elementi che valorizzano la biodiversità, come le siepi o le alberature, le gestioni agronomiche in armonia con l’ambiente come la lotta integrata e l’uso di materiali nel vigneto che non ne compromettano l’estetica.

«Vogliamo che Soave non sia solo sinonimo di un vino bianco eccezionale, ma anche di un territorio di bellezza mozzafiato – dice Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio – e la bellezza non è solo in chiave estetica ma anche in chiave ambientale, vogliamo una viticoltura che sia in grado di essere in armonia con la natura che la circonda. La parola INTEGRITÀ non è stata scelta a caso, ma indica un progetto di importante conservazione del territorio in chiave futura».

E che ci si augura pure abbia ad esprimersi nel concreto nella conservazione del lavoro e nelle potenzialità di significativo sviluppo dei piccoli produttori che già operano come custodi e depositari della tradizione della zona del Soave.

Maura Sacher


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