Tribuna

Cotarella firma le etichette “Aristos” della Cantina Valle Isarco

Cotarella firma le etichette "Aristos" della Cantina Valle Isarco

Cotarella firma le etichette “Aristos” della Cantina Valle Isarco


Aristos è parola greca che significa “il migliore” ovverosia “The Best”. 

E proprio per questo la Cantina Valle Isarco Eisacktal non poteva che scegliere “il migliore” degli enologi, vale a dire Riccardo Cotarella.

Winemaker di fama internazionale, nonchè presidente dell’Union International des Oenologues, per festeggiare i 30 anni di “Aristos”, la prestigiosa linea di etichette creata nel 1990 dalla più giovane cantina cooperativa dell’Alto Adige. 

Trent’anni, un traguardo importante per la Cantina di Chiusa.

Un progetto ambizioso che il direttore  Armin Gratl e il suo team hanno deciso di celebrare in pompa magna affidando la solennità  dell’evento a colui che da anni “firma” le etichette di numerosi personaggi Vip che si sono innamorati del pianeta vino: da Sting a Bruno Vespa, da Brunello Cucinelli a Massimo D’Alema, da Oscar Farinetti a Giancarlo Moretti Polegato, solo per citarne alcuni.

Riccardo Cotarella, umbro di origine (è nato in un paesino di poche anime, Monterubiaglio, in provincia di Terni) triveneto d’adozione (si è diplomato alla Scuola Enologica di Conegliano con incursioni extra moenia all’Istituto Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige e alla Scuola Agraria di Laimburg) ha sempre amato i vini dell’Alto Adige, i bianchi in particolari, che considera tra i migliori al mondo.

Partendo da queste considerazioni è nata la collaborazione con la Cantina Valle Isarco Eisacktal, una realtà che ben rappresenta la cosiddetta viticoltura “estrema” o “eroica” per la pendenza (da vertigini) dei suoli con i vigneti sospesi sui pendii rocciosi che dal fondovalle raggiungono i 950 metri di quota. 

Dopo aver studiato e perfezionato la linea classica, Cotarella nel 2020 per la prima volta si è cimentato con le nuove etichette della linea “Aristos”.

E da questa collaborazione sono nati degli autentici gioielli. Vini di alto lignaggio, espressione autentica del territorio altoatesino, in particolare della Valle Isarco, la zona vitivinicola più settentrionale d’Italia bagnata da un fiume, l’Isarco, che dal Brennero scende incuneandosi tra le montagne fino a Ponte Gardena per unirsi alla Rienza e confluire poi, a Bolzano, nelle acque dell’Adige.

Vini che hanno già conquistato l’apprezzamento del mercato, degli operatori del settore, dei wine lover nonchè importanti riconoscimenti da numerose Guide. Il Kerner Aristos 2020, ad esempio, è stato premiato con i mitici “Tre Bicchieri” dal Gambero Rosso, con i “Cinque Grappoli” dalla Fondazione Italiana Sommelier e con punteggi lusinghieri dalla Guida Veronelli.

I sei gioielli “firmati” dall’enologo dei Vip Riccardo Cotarella

Nei giorni scorsi in occasione di un “digital tasting” ho avuto l’opportunità di assaggiare i sei gioielli 2020 della nuova linea Aristos “firmati” e presentati da Riccardo Cotarella. Oltremodo positive le mie impressioni con punte di eccellenza da standing ovation.

Straordinario il Kerner Aristos. Al calice si presenta brillante come i cieli altoatesini alle prime luci del giorno dopo una perturbazione o una nevicata. Inonda le narici con le sue note erbacee, floreali e fruttate di pesca, mela e sambuco. In bocca è fresco, sapido, accattivante. Lunghissimo.

Piacevolmente aromatico e ammaliante il Pinot Bianco con quelle note piacevolissime di pera, mela Golden, mandorla amara. Sapido con un lungo finale agrumato in bocca. 

Splendido il Riesling. Mi ricorda i grandi Riesling della Mosella e del Reno. Profumi verdi di erba appena sfalciata con “nuances” minerali di pietra focaia e una leggera speziatura. In bocca conferma la sapidità che si sposa con una vigorosa struttura. 

Fresco, fruttato, leggermente aromatico il Sylvaner.

Un vino bianco di montagna che regala al palato piacevolissime note agrumate oltre alla mela, alla pesca e all’albicocca. 

Intrigante il bouquet del Grüner Veltriner, il bianco tipico della Val d’Isarco. Floreale (fiori di tiglio) con note fruttate di pompelmo e mela verde, in bocca esprime tutta la sua personalità, grintosa e persistente che ben si sposa con la sapidità. 

Di grande complessità il Gewürztraminer dal profilo aromatico suadente con un’esplosione di profumi che accarezzano le narici: pesca, sambuco, timo, agrumi con delle “nuances” speziate.

Sensazioni che ritroviamo in bocca e che regalano al palato, sorso dopo sorso, la piacevolezza di un vino aromatico intenso, elegante, avvolgente, ancorchè fresco e dal finale lunghissimo.

“Abbiano interpretato al meglio del nostro territorio estremo”

 

Entusiasta al termine del “tasting” il direttore generale della Cantina Valle Isarco Eisacktal Armin Gratl.

“Con la linea Aristos siamo riusciti ad interpretare al meglio, varietà per varietà, il nostro territorio.

Un territorio estremo” ha dichiarato. “La rigorosa selezione delle vigne, la riduzione delle rese e una lavorazione soft – ha aggiunto – ci hanno consentito di ottenere dei vini freschi, eleganti e con un grande potenziale d’invecchiamento. Gli importanti traguardi raggiunti fino ad oggi ci spingono verso obiettivi ancora più ambiziosi: in primis vogliamo infatti portare avanti il progetto di posizionamento della nostra linea selezione Aristos nell’alta gastronomia”.

E i presupposti vi sono tutti.

La linea “Aristos” della Cantina Valle Isarco: una storia di eccellenza

Il 1990 è l’anno del debutto della linea “Aristos”, nata grazie all’intuizione di Franz Dorfmann, il primo enologo della Cantina Valle Isarco Eisacktal che un decennio prima, negli anni Ottanta, inizia a selezionare delle vigne che anno dopo anno si distinguono per una produzione qualitativamente superiore alla media.

I primi test iniziano proprio in vigneto: la resa per ettaro viene abbassata circa del 30% e iniziano i primi esperimenti con micro e macro-vinificazioni per raggiungere livelli qualitativi sempre maggiori.

Dopo dieci anni di sperimentazioni, prove e verifiche, nel 1990 vengono imbottigliati per la prima volta il Sylvaner e il Müller Thurgau.

Nasce così la linea d’eccellenza della cantina altoatesina che oggi è composta da nove vini: Sylvaner, Müller Thurgau, Kerner, Gewürztraminer, Riesling, Sauvignon, Grüner Veltliner, Pinot Grigio e Pinot Bianco, l’ultimo arrivato messo in commercio per la prima volta con l’annata 2016.

Queste etichette rappresentano i vitigni più importanti della cantina e sono la massima espressione delle loro tipicità varietali e del territorio estremo in cui vengono coltivati.

Ancora oggi le uve per questa linea vengono prodotte nei vigneti più pregiati della Valle, con rese bassissime (vanno da 30 a 50 ettolitri per ettaro). Una garanzia di massima qualità. La produzione totale della linea Aristos è di 100 mila bottiglie.

In occasione dei 30 anni il restyling delle etichette e il nuovo logo

In occasione del suo 30° anniversario, la linea Aristos cambia volto con il restyling delle etichette e il nuovo logo creato in occasione del 60° anniversario della cantina nel 2021.

Progettato dal prestigioso studio grafico Doni & Associati di Firenze, il nuovo logo combina armonicamente due simboli rappresentativi della cantina: il profilo stilizzato delle Dolomiti, patrimonio dell’Unesco, e la più preziosa delle pietre dure, il diamante che va a incastonarsi perfettamente sui pendii montuosi, proprio come le vigne coltivate dai soci della cooperativa vinicola altoatesina.

In questa duplice simbologia si ritrovano il forte legame con un territorio meraviglioso dove nascono i vini d’alta quota della Cantina Valle Isarco, e l’unicità di una realtà rara e preziosa in Alto Adige.

Il diamante non rappresenta però solo il valore di questo territorio piccolissimo e la mineralità dei suoi vini, ma con il suo essere sfaccettato è un tributo intrinseco ai molti volti che compongono questa cooperativa, le tante famiglie che con il loro lavoro danno vita a vini straordinari, il cuore della cantina.

Dal logo alle eleganti etichette della linea selezione, il filo conduttore del nuovo progetto grafico dedicato alla linea Aristos è la preziosità: su sfondo nero spicca la scritta “Aristos” in oro e il nome del vitigno in bianco, tonalità utilizzate anche nella fascia inferiore per caratterizzare un’etichetta moderna, più leggibile e attuale che racchiude tutta l’eleganza di una linea raffinata, alla vista e al gusto.

Sessant’anni di grandi vini per una ribalta internazionale

Fondata nel 1961 da 24 famiglie, la Cantina Valle Isarco è la più giovane cooperativa vinicola dell’Alto  Adige.

Oggi i soci sono 135 che coltivano 150 ettari di vigneti in undici Comuni, da Bolzano fino a Sud di Bressanone (Varna, Bressanone, Funes/Tiso, Velturno, Chiusa, Laion, Castelrotto, Villandro, Barbiano, Fié e Renon). 

Ogni anno vengono prodotte 950 mila bottiglie che rappresentano 14 varietà (10 vini bianchi e 4 rossi) per un totale di 28 etichette la cui punta di diamante è rappresentata dalla selezione “Aristos” e dalle edizioni limitate “Sabiona” di Kerner e Sylvaner.

Il 98% della produzione di Cantina Valle Isarco è dedicata ai vini bianchi, dove primeggia il Kerner affiancato da Sylvaner, Grüner Veltliner, Gewürztraminer e Müller Thurgau. 

Il fatturato è di 6 milioni 3 300 mila euro, conquistato nel canale Horeca per l’85% in Italia (di cui la metà in Alto Adige) e per il 15% all’estero.

Guidano la Cantina Valle Isarco ci sono il presidente, in carica dal 2010, Peter Baumgartner, e il direttore generale Armin Gratl, che ricopre questo ruolo dal 2013. Negli ultimi cinque anni la cantina ha investito oltre 2 milioni di euro per migliorare la propria struttura e le proprie tecnologie.

La prima sede (1962) nella storica cantina di Maso Reinthalerhof 

Nel 2021 la cantina ha festeggiatoi 60 anni della sua fondazione. La prima sede fu stabilita nella storica cantina di Maso Reinthalerhof con Anton Gfader, suo proprietario, nominato primo direttore dai 24 soci fondatori. In seguito all’incendio del vecchio Maso Reinthalerhof, nell’inverno del 1962, la direzione della Cantina decise di acquistarne i ruderi realizzando un nuovo stabilimento moderno. 

Nel 1975, una copiosa nevicata fece crollare il capannone.

Nel 1978 la Cantina Valle Isarco si trasferì negli attuali locali aziendali, facilmente raggiungibili sia dall’uscita autostradale di Chiusa sia dalla statale del Brennero. 

Nel 2005 presso la sede di Chiusa è stato costruito un nuovo stabilimento produttivo, sottoponendo la vecchia struttura a un intervento di risanamento generale.

Per quanto riguarda i dati economici, il 2021 è stato un anno straordinario per la Cantina Valle Isarco Eisacktal.

Partendo dagli ultimi mesi dell’anno,il trend di crescita della cantina altoatesina da settembre a dicembre ha segnato un +37% rispetto allo stesso periodo del 2020 e un +23% rispetto all’anno record 2019. 

In alto i calici. Prosit.


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