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Le conseguenze della riforma fiscale sulle bevande in Inghilterra

Le conseguenze della riforma fiscale sulle bevande in Inghilterra

Le conseguenze della riforma fiscale sulle bevande in Inghilterra

Il nuovo regime fiscale entrato in vigore il primo Agosto nel regno ancora unito renderà meno attraente il mercato dei vini per gli esportatori. 

Parimenti i negozi indipendenti faranno molta fatica a praticare prezzi competitivi rispetto alle grandi catene e alla GDO british e può portare a nuove chiusure di punti vendita specializzati. 

Il mercato britannico è uno dei più importanti e influenti e ha visto succedersi parecchi scossoni negli ultimi anni. 

Gli effetti forse non ben calcolati della brexit e la concorrenza sempre più forte di altre nazioni hanno causato una perdita di prestigio e attrazione per le vendite e le esportazioni di vini verso il mercato inglese. 

La nuova minaccia è rappresentata dal nuovo regime fiscale di tassazione delle bevande alcoliche appena entrato in vigore. 

Le nuove norme prevedono una complicazione rispetto al regime fiscale precedente. 

Viene introdotta una scala basata sulla gradazione alcolica dei vini che comporta imposte fisse di 2,23 sterline per i vini fermi e 2,86 sterline per i vini spumanti. 

I vini che hanno una gradazione bassa hanno una diminuzione della aliquota. 

Un vino con un grado alcolico di 8,5 avrà quindi un aggravio inferiore di 0,41 sterline.

 Per i vini che hanno un valore alcolico compreso tra 10,5 e 15 % la tassa aumenterà progressivamente con più 0,01 sterline fino a 0,88 sterline.

In aumento il consumo di bevande a basso contenuto alcolico
In aumento il consumo di bevande a basso contenuto alcolico

I vini liquorosi e speciali con gradazione superiore saranno quelli più penalizzati. 

Il Porto con gradazione del 20 % avrà così un aggravio di 4,70 sterline con un aumento di 1,72 sterline. 

In Inghilterra una bottiglia importata su otto è di vino spumante e per questa tipologia l’imposta diminuisce leggermente. 

Un ulteriore passo fiscale per i vini è stato annunciato a partire dal 1 Febbraio 2025. 

Alcune aliquote saranno diminuite e altre invece innalzate e questo intricato sistema fiscale sta creando incertezza e confusione tra gli esportatori e i produttori. 

Le cantine che vorrebbero entrare nel mercato british o continuare a vendere i propri vini sono adesso a disagio. 

Il nuovo corso fiscale concernente i vini avrà conseguenze significative sul prezzo finale delle bottiglie vendute in Inghilterra. 

Il peso gravante su una bottiglia che costa 5 sterline è del 70 % e su una bottiglia che ha un prezzo di 8 sterline inciderà del 50 %.

Il progressivo declino del mercato del vino nel regno ancora unito ha colpito duramente i distributori e i rivenditori specializzati. 

Sono stati tremila i negozi specializzati in vini e bevande che hanno chiuso negli ultimi anni.

Erano ben quattromila fino a qualche anno fa e attualmente ne restano mille. Un notevole ribasso e calo di operatività.

La marcata contrazione del numero di rivenditori specializzati rende più difficile reperire per gli importatori punti vendita per i loro vini. 

Il governo conservatore britannico sostiene che il nuovo regime fiscale potrebbe portare ad un aumento delle entrate ma questa ottimistica previsione cozza contro il parere di molti esperti e società di studi come Nielsen che prevedono invece una diminuzione delle entrate per il fisco inglese.

L’aumento delle imposte sulle bevande si aggiunge alle pessime notizie concernenti l’inflazione alimentare e il raddoppio delle spese ipotecarie per molti sudditi di re Carlo Terzo. 

I consumatori saranno portati ad acquistare meno vini e bevande e gli esportatori devono prepararsi ad affrontare un incerto futuro. 

Il mercato delle esportazioni verso il regno ancora unito ha rappresentato un obiettivo molto importante per molti produttori di vini. 

Alla luce della introduzione di nuove tasse e del declino del mercato inglese l’interesse per questo storico importante mercato potrebbe scemare e perdere progressivamente quella importanza che ha avuto per decenni.

Umberto Faedi


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Redazione

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