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Ci hanno tarpato le ali non solo la bocca

Le ali sono il simbolo della libertà, e la mascherina permanente sulla bocca sta suscitando non poca apprensione e non poca ribellione.

La spontaneità naturale del popolo italiano verso i parenti, gli amici, i buoni conoscenti, perfino verso gli estranei, ha subito un blocco emotivo, un vero shock. Niente baci e abbracci, strette di mano, pacche sulle spalle e guai a toccarsi.
Da marzo avevamo già rarefatto le nostre vite mondane, costretti all’isolamento individuale con niente visite tra parenti, niente feste di compleanno, niente cene tra amici, niente funzioni religiose.

Nemmeno i figli potevano andare a trovare i genitori in casa loro, tantomeno negli ospizi, figuriamoci negli ospedali. Bambini, senza scuola, chiusi in casa per mesi, solo i cani avevano diritto d’uscita e inizialmente solo per i bisogni necessari e magari una sola volta al giorno, e “nei pressi di casa”!
E ve le siete dimenticate le sonore multe per chi si sedeva su un panchina a prendere il primo sole di primavera? E per chi in solitaria si faceva una biciclettata in campagna o un tuffo in mare?
I contadini non potevano andare ai loro campi o a dar da mangiare agli animali fuori del paese.

Aggiungiamo, pure, e con dolore, il divieto delle funzioni religiose. E potrei andare avanti a lungo ad elencare tutti gli impedimenti inflittici e la rigidità dei controlli militari, anche privi di cuore e di raziocinio.

Così ci risiamo: mascherine per tutti, di nuovo, e fino al 31 gennaio del prossimo anno.

Di nuovo nascosti i sorrisi, nuovamente repressi gli slanci affettivi, persino i giocatori di calcio non dovrebbero più abbracciarsi quando uno di loro fa gol!

Conte ha detto «nei rapporti familiari lo stato non può entrare … nelle abitazioni private lo stato non può entrare … una fortissima raccomandazione ad adottare comportamenti appropriati», “suggerendo” di mantenere le distanze anche nelle abitazioni, se riceviamo parenti o amici e, se ci “rapportiamo più da vicino”, dobbiamo coprirci la faccia con la mascherina.
Quindi, di nuovo niente eccessi d’affetto tra familiari e parenti, nemmeno tra le mura domestiche.

Altroché ali tarpate, credono di riuscire a tarparci il cervello!
Dopo un paio di mesi di aria libera da respirare, ecco che fanno ricascare nel terrore i cittadini comuni.

Vogliamo credere che, invece, la maschera l’ha gettata questo Governo, nel momento in cui mostra di poter disporre delle nostre vite come vuole, soggiacendoci con la paura?
In nome della paura della morte l’uomo è capace di farsi schiavo.

«Nel segno dell’adeguatezza e della proporzionalità» ha affermato il nostro Conte davanti alle telecamere.
E intanto si è scatenata una guerra, molto garbata e in punta di fioretto, tra virologi, infettivologi, biologi e quant’altro di fior fiore di esperti nella scienza medica abbiamo in Italia e persino tra i simili dell’estero e anche all’intermo dell’OMS, nonché da parte di psicologi, psichiatri, psicoanalisti, sociologi.

Con sconcerto abbiamo sentito dire che il maggior pericolo di contagio sta nelle nostre case.
Ci dobbiamo tutti guardare in cagnesco, e persino con l’App Immuni (che non funziona o funziona male) vogliono tarparci le ali della libertà di vivere e morire, e di tutte le libertà scritte nella Costituzione?
#iononcisto

Maura Sacher


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