Opinioni Storie e Fatti

Chi non vuole la frutta nelle bibite?

In commissione Agricoltura alla Camera un emendamento alla norma Comunitaria aumenta la percentuale di succo naturale nelle bevande analcoliche. Una prescrizione che non piace ai produttori, ma fa bene ai consumatori.

Se la direttiva 2012/12/Ue concernente i succhi di frutta e altri prodotti analoghi sarà recepita con l’emendamento votato dalla commissione Agricoltura della Camera, troveremo nelle bibite una quantità di frutta maggiore, dall’attuale 12 al 20 per cento.

 

Una norma salutista che a molti non piace; del resto la salute dei cittadini non è più una priorità nello spazio dell’Ue, dove viene continuamente sacrificata nell’interesse delle multinazionali. Credo che sia il momento di dire basta alla politica degli inganni portata avanti dall’Ue.

 

Chi se ne importa se le aziende produttrici temono che le loro bevande cambieranno sapore e rischiano di non incontrare il gusto del consumatore? Chi si esprime con parole come “stupore” e “sconcerto” contro l’emendamento che tutela la salute dei consumatori, concorrendo a ridurre le malattie collegate direttamente all’obesità, non deve avere cittadinanza nel nostro territorio.

 

Mi riferisco all’incredibile reazione di Assobibe (Associazione italiana tra gli industriale di bevande analcoliche), alla norma approvata dalla commissione Agricoltura della Camera. La competitività del settore non è a rischio, se i consumatori si renderanno conto degli effetti salutistici delle nuove bibite.

 

“L’Italia con il primato europeo nella qualità e sanità degli alimenti – ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo – ha il dovere di essere all’avanguardia nella battaglia per cambiare norme difese in Europa solo dalle grandi lobby industriali”.

 

A maggior ragione se salva oltre diecimila ettari di agrumeti italiani. Adesso la “guerra delle bibite” si potrebbe trasferire in sede Comunitaria, dove la media è ferma al cinque per cento di frutta. Vedremo cosa sapranno fare i nostri Europarlamentari!


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Piero Rotolo

Direttore Responsabile vive a Castellammare del Golfo Trapani

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio