I Viaggi di Graspo

C’è una Campania e un vino da conoscere, il Casavecchia

C’è una Campania e un vino da conoscere, il Casavecchia

C’è una Campania e un vino da conoscere, il Casavecchia

Giovanni battista Perrone dei Vignai di CASAVECCHIA

Nell’Alto Casertano, più precisamente nel comune di Pontelatone, si produce il Casavecchia, un vino con una storia affascinante. 

Una storia raccontata da Nicola Carusone detto “Zi Nicola”, agricoltore e commerciante della zona, ed Antonio Di Giovannantonio, dinamico ed

il caratteristico grappolo del Casavecchia

attento consulente nel settore vitivinicolo per diverse aziende della Campania, ed enologo particolarmente attento alla valorizzazione dei vitigni originali di questo territorio: narrazione bellissima a metà tra fiaba e realtà. 

Nella prima metà del secolo scorso Scirocco Prisco, contadino nato nel 1875 e morto nel 1962 sempre a Pontelatone e bisnonno di Antonio, trovò questo antico vitigno ed iniziò a riprodurlo con l’antico metodo della propaggine, già descritto anticamente da Columella, che prevede l’interramento di un tralcio finché non sviluppa radici proprie. 

Sembra che tale vite sia stata ritrovata proprio nei pressi di una vecchia masseria, il località Prea, chiamata “Ciesi”, ricadente nella zona di Pontelatone, lungo l’antica Via Latina che univa Capua ad Alife. 

Fu per tale motivo che la gente del posto iniziò a definirla in dialetto “l’uva ‘e chella casa vecchia” e col tempo divenne il più famoso Casavecchia. 

I contadini della zona erano soliti dire: “jamme a piglià l’uva e chella casa vecchia”, poiché dava un’uva ottima per la produzione di vino rosso. 

Pontelatone, il Casavecchia nell’antico sistema ad alberata Casertana

Una storia che trova conferma anche nei racconti di Guarino e di Giuseppina Scirocco figli di Prisco, ovvero gli zii del padre di Antonio. 

Un racconto di un realismo sconvolgente che non mostrava alcuna discrepanza rispetto a quella riportata da Zi Nicola. 

Oggi il Casavecchia è una delle DOC campane ed è prodotto nei comuni di Liberi e Formicola e in alcune zone dei comuni di Castel di Sasso, Pontelatone, Piana di Monte Verna, Caiazzo, Castel Campagnano e Ruviano. 

Lo si distingue per il grappolo spargolo, che lo difende dalla possibilità di creare muffe indesiderate, mentre il suo vino nel calice si colora di un bel rubino intenso con unghia violacea, dovuto a una notevole presenza di antociani, stimati quasi il doppio rispetto a quelli del già colorato Aglianico. 

moderno vigneto di Casavecchia

Coltivato usando oggi il moderno Guyot, mentre veniva un tempo, allevato su alberata Casertana che si distingue da dall’alberata Aversana, che arriva a più di 10 metri , per la sua più contenuta altezza, circa 4 metri. 

La coltivazione del Casavecchia fatta in questo modo aveva lo scopo di frenare la sua vigoria migliorare il rapporto fra grappolo e superficie fogliare potendo così avere produzioni più contenute e di maggior pregio. 

Il frutto di questo vitigno, vendemmiato a partire dalla seconda decade di ottobre, si presta al lungo invecchiamento, con un affinamento in legno di almeno 18 mesi, conservando una solida ed elegante struttura tannica ed una beva potente e piacevole. 

Incontriamo a Bologna in occasione del salone di Slow Wine Giovanni Battista Perrone fondatore e socio della cooperativa Vignai del Casavecchia nata nel 1999 con sede a Pontelatone. 

Una realtà formata da nove soci che hanno unito forze e produzioni riuscendo a mettere sul mercato 20.000 bottiglie di vino di grande qualità. 

Tra Giovanni Battista e Graspo è subito

Non è stata una passeggiata come ci racconta Giovanni Battista, le difficoltà però non hanno frenato il loro entusiasmo, supportati dalla presenza del loro enologo e mentore, Antonio di Giovannantonio, autore fra l’altro della prima tesi sul vitigno Casavecchia appunto. 

Questo vino presenta, inoltre, un forte legame territoriale, perchè con fatica si adatta a terreni di altre aree, conclude Giovanni Battista, un tempo, quando si citava Pontelatone, nessuno sapeva della sua esistenza: oggi invece quando si menziona il paese, sia a Napoli, sia a livello nazionale, molti lo collegano subito con il luogo dove si produce il vino Casavecchia, oggi gioiello di diverse aziende. 

Questa è la reale valorizzazione dei territori attraverso il vino ed il cibo, perché l’enogastronomia è amore, comunicazione, un vero e proprio linguaggio che dobbiamo tutelare e difendere, migliorare, veicolare ai turisti e lasciarlo in eredità a chi verrà dopo di noi.

Il viaggio continua….

Ivano Asperti, Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Foto di Gianmarco Guarise

Ivano Asperti, Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi Foto di Gianmarco Guarise
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 I Vignai del CASA VECCHIA S.C.A
Vai Madonna delle Grazie 29,
81040 Pontelatone (CE)
Telefono -328 9726688
Mail info@viticoltoridelcasavecchia.it

www. viticoltoridelcasavecchia.it


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