Carlo De Biasi vola in Toscana
Dal Trentino a Montalcino: l’ex responsabile di Cantina Toblino è il nuovo direttore generale della storica azienda San Felice di proprietà del Gruppo Allianz Spa.
Dopo tanti “rumors” ora è ufficiale. La notizia è stata confermata oggi al Merano WineFestival.
Carlo De Biasi (ex responsabile di Cantina Toblino) è il nuovo direttore della storica azienda toscana San Felice, di proprietà del Gruppo Allianz Spa.
Dal 1978 l’azienda ha investito in Toscana e si dedica con grande passione e visione imprenditoriale al settore vitivinicolo. I vini San Felicea raccontano la ricchezza di ben tre denominazioni e dunque di tre differenti territori della Toscana, altrettanto storici: Chianti Classico, Montalcino e Bolgheri, questa è l’ultima acquisizione.
Duecento gli ettari vitati su 685 complessivi
Quasi 200 gli ettari vitati dell’azienda (188 per la precisione) su complessivi 685 ettari comprensivi di vigneti, seminativi e boschivi.
Oltre al Sangiovese (l’85% degli impianti) sono presenti cloni e vitigni antichi a rischio di estinzione con un vigneto sperimentale piantato negli anni Ottanta, il “Vitiarium”, atto a tutelare e salvaguardare il patrimonio genetico della viti-enologia della Toscana, con classificazione di 270 vitigni, tra i quali i biotipo Abrusco, Pugnitello e Mazzese.
Il lavoro di squadra vede alla guida dell’azienda San Felice il Presidente Mario Cuccia, il Direttore Generale Carlo De Biasi e l’enologo Leonardo Bellaccini, supportati da esperti viticoltori e da un team di professionisti.
Il primo “Supertuscan” nel 1968 con il Vigorello
Ricerca e sperimentazione, poi recupero delle tradizioni e innovazione.
L’azienda San Felice ha dato anche vita al primo SuperTuscan, con l’uscita del vino Vigorello nel 1968 e un decennio dopo al Poggio Rosso, il primo “cru” in assoluto di Chianti Classico mai prodotto, oggi in commercio con la menzione di Gran Selezione.
Le cantine del Borgo di San Felice – all’interno della prestigiosa struttura di albergo diffuso che dal 1992 è Dimora Relais & Chateaux del Chianti Classico (conta anche il ristorante Il Poggio Rosso, una stella Michelin, altra eccellenza di San Felice) – risalgono all’Ottocento, e in passato hanno rappresentato uno dei primi impianti moderni di vinificazione e affinamento, esempio per tutto il comparto produttivo.
A Castelnuovo Berardenga una tenuta di 600 ettari
Tenuta di San Felice, con i suoi 600 ettari nel comune di Castelnuovo Berardenga, a circa 400 metri sul livello del mare, ha cinque macroaree dove i vitigni danno il meglio di sé sui terreni dalle caratteristiche geopedologiche particolari.
Costituiti in prevalenza di argille di origine calcareomarnosa, provenienti dalla disgregazione dell’Alberese e del Galestro, così come a Montalcino, nella Tenuta Campogiovanni (65 ettari di cui 23 di vigneti e solo 14 destinati alla produzione di Brunello),
dove un grande lavoro di zonazione ha fatto sì che il Brunello di Montalcino Campogiovanni entrasse a far parte dei grandi vini del mondo. In alto i calici.
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