Cantina del giorno

Cantina Endrizzi 1885, la storia siamo noi

Cantina Endrizzi 1885, la storia siamo noi

Paolo Endrici, il pater familias nonchè nume tutelare della Cantina Endrizzi

La regista trentina Katia Bernardi ha svelato in uno splendido film il volto quotidiano della famiglia Endrici.

Le riprese girate nell’arco delle quattro stagioni al “Masetto” di San Michele all’Adige.

Un film emozionante, una serata da custodire gelosamente nell’album dei ricordi, una cena informale tra le botti che Paolo Betti è riuscito a trasformare in un simpatico happening.

La famiglia Endrici ha voluto celebrare così, davanti ad un pubblico selezionato di wine lover, rappresentanti delle istituzioni, giornalisti e soprattutto amici, la storia della Cantina Endrizzi fondata nel lontano 1885.

Una storia appassionante che ha svelato il volto quotidiano della famiglia Endrici nell’arco delle quattro stagioni al “Masetto” di San Michele all’Adige.

Le riprese sono state girate al “Masetto” nell’arco di un anno

Il Gran Masetto, uno dei vini simbolo della Cantina Endrizzi

Il film “Così è la vite” è stato realizzato dalla regista trentina Katia Bernardi e dall’agenzia Archimede Creativa, mentre le riprese sono state girate nell’arco di un anno al “Masetto” grazie alla entusiastica collaborazione della famiglia Endrici.

“Il docufilm è di fatto un precursore nel settore del vino di quella tendenza al racconto intimo

dell’Azienda e dei suoi protagonisti che a livello globale sta segnando un nuovo modo di fare

comunicazione aziendale” ha precisato Gabriele dalla Costa, direttore creativo di Archimede.

 

Lisa Maria Endrici: “I gesti e le abitudini della nostra vita in cantina”

Lisa Maria Endrici, responsabile della comunicazione della cantina Endrizzi

“Da anni la nostra famiglia ha scelto di raccontarsi attraverso i canali social e il web e lo

facciamo con convinzione per aumentare la fidelizzazione del pubblico al brand –

ha raccontato Lisa Maria Endrici, portavoce della famiglia e responsabile della comunicazione Endrizzi –

in modo particolare dopo l’esperienza sui social da noi vissuta intensamente ormai da parecchi anni.

Abbiamo voluto svelarci più intimamente attraverso i gesti e le abitudini che ci rappresentano nella nostra vita quotidiana in cantina.”

Maria Concetta Mattei sottolinea il tema del ricambio generazionale

La presentatrice Maria Concetta Mattei

Maria Concetta Mattei, trentina doc, nonchè volto conosciutissimo della Rai,

Christine Endrici, architetto di origine tedesca

affascinante moderatrice del talk show che ha seguito la proiezione del film, si è complimentata con la regista Katia Bernardi.

“Questo lavoro cinematografico, raffinatissimo, suggerisce il tema del ricambio e della convivenza generazionale, un aspetto cruciale dell’Italia del vino e non solo” ha commentato.

Katia Bernardi, pluripremiata, racconta storie attraverso le immagini

Autrice del docufilm è Katia Bernardi, pluripremiata regista trentina che si occupa da anni di

raccontare storie attraverso immagini, dalle serie tv ai documentari d’autore, dalla pubblicità

al racconto cinematografico con particolare attenzione a tutti i temi che riguardano le donne e

l’arte, sia classica che contemporanea.

“Abbiamo scelto di dare voce alle storie, vere e intime dei protagonisti”

Daniele Endrici, il general manager dell’azienda
La storica etichetta disegnata da Christine Endrici

“Per la famiglia Endrici abbiamo scelto con Archimede di dare un taglio narrativo che si avvicinasse al racconto documentaristico,

dando importanza alle storie, vere ed intime dei nostri protagonisti che ci hanno portato a scoprire il loro mondo,

i luoghi e i profumi della cantina, la loro storia, sia passata che presente e futura con i loro figli” ha spiegato l’autrice, apprezzata in tutto il mondo per il film “Funne, le ragazze che sognavano il mare, 2016” e per il film “Inedita, la vita di Susanna Tamaro 2021.”

Ogni famiglia è in realtà un intreccio di racconti personali. In questo documentario si dà

un’occhiata più “intima” alle narrazioni di una delle famiglie storiche del vino italiano. Storie

che si intrecciano tra loro attraverso Germania e Italia, vigneti e design, sogni realizzati e

visioni future.

I piatti d’autore proposti dallo chef dell’Alleanza Slow Food Paolo Betti

Paolo Betti, chef dell’Alleanza Slow Food del Trentino Alto Adige

Per festeggiare l’evento Paolo Betti, chef dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi del Trentino Alto Adige, ha proposto quattro piatti d’autore abbinati a quattro diverse etichette della Cantina Endrizzi.

Ha aperto le danze l’Hummus di fagioli, una vecchia varietà di legumi trentina, croccante al rosmarino e noci del Bleggio, piatto abbinato al Bianco Dalis (Chardonnay, Sauvignon e Nosiola) formato magnum.

La linea Dalis nasce dall’unione dei nomi di Daniele e Lisa Maria Endrici, la quinta  generazione Endrizzi.

Vini frrschi e innovativi, frutti di cuvée particolari che regalano momenti di gioia e convivialità in ogni occasione.

Il Peposo dell’Impruneta al Méria, cuvée dell’azienda maremmana Serpaia
La foto del matrimonio tra Lisa Maria Endrici e Torben.

Di grande suggestione anche il Peposo dell’Impruneta al Méria in foglia di verza accompagnato dal Méria formato magnum.

 

Il Peposo dell’Impruneta è un piatto tipico della cucina toscana a base di carne di manzo, pepe nero e vino rosso, in questo caso il Méria della tenuta Serpaia di proprietà della Cantina Endrizzi in Maremma.

Una cuvée di Merlot, Cabernet Sauvignon e Sangiovese, vigneti che scendono  dolcemente verso il mare e la laguna di Orbetello.

E il sontuoso Gran Masetteo esalta il paté di fegato, pere e cioccolato

Altro piatto da standing ovation il paté di fegato di vitello, pere e cioccolato abbinato – noblesse oblige – al Gran Masetto, sempre in formato magnum, un sontuoso Teroldego Rotaliano con uve parzialmente appassite. Chiusura in bellezza con il Masetto Dulcis (vino dolce, ma non stucchevole) che ha accompagnato il dessert finale: la lingua di gatto, il bianco mangiare e le castagne di Castione. Chapeau allo chef e ai vini abbinati.

In alto i calici. Prosit! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio