Cantina del giorno

Cantina Bertazzo 1840 rilancia il Friularo

Cantina Bertazzo 1840 rilancia il Friularo Presentati il rosso Bagnoli Docg Riserva e La Vetta, spumante metodo classico Pas Dosè

Cantina Bertazzo 1840 rilancia il Friularo

Presentati il rosso Bagnoli Docg Riserva e La Vetta, spumante metodo classico Pas Dosè. Un vitigno autoctono del territorio “dimenticato” per un lungo periodo. 

E’ il Bagnoli Friularo vino un tempo presente sulle tavole della famiglie contadine che, in passato, ha identificato il Veneto. Tradizioni, cultura agricola enologica che oggi, grazie alla lungimiranza della famiglia Bertazzo, vengono riscoperte e valorizzate del Friularo. 

Fin dagli inizi dell’attività vitivinicola la Cantina Bertazzo 1840, con sede a Monselice, ha sempre prestato una grandissima attenzione a questa eccellenza locale, non trascurando altre produzioni enologiche Doc tipiche dei vigneti che si estendono ai piedi dei Colli Euganei.

 Tutto ha inizio nel 1840, quando Domenico Bertazzo, conosciuto come il “capo” per il ruolo svolto di fattore in un’azienda agricola di Villa  Estense (Pd) decide di coltivare un appezzamento di terreno con vigneto in località San Cosma di Monselice. 

Erano gli anni dei pionieri viticoltori che lottavano contro la filossera per salvare il salvabile delle vigne. 

Nel 1982, quando la crisi coinvolge la zootecnia, i discendenti di Domenico decisero di dedicarsi esclusivamente alla produzione del “buon vino”, trasformando in cantine la stalla ed i fienili. 

INNOVAZIONE NELLA CONTINUITA’

Nel 2000 il passaggio di generazione: Nazzareno Bertazzo cede il timone al figlio Silvano che da buon imprenditore ha puntato sulla viticoltura di qualità, legata al territorio coinvolgendo i figli Giacomo responsabile area tecnica e Nicolò del commerciale. 

La carta d’identità dell’azienda Bertazzo 1840, parla di 70 ettari di vigneto con una densità di 4200 piante per ettaro, con allevamento a doppio capovolto e un sistema di potatura a sperone che persevera dalle malattie dovute al taglio. 

I vitigni coltivati sono Friularo, Glera, Pinot Grigio, Pinot Nero, Chardonnay, Merlot, Cabernet Sauvignon e Sauvignon Blanc, che consentono una produzione di 150 mila bottiglie all’anno. 

Importanti gli investimenti in cantina con l’acquisto di nuovi impianti di pigiatura e la “pressatura soffice” che garantisce il massimo rispetto delle uve. 

La tecnologia a freddo consente di controllare i mosti durante la fermentazione e preservare profumi e aromi dai grappoli che vengono vendemmiati di notte. 

La raccolta, effettuata quando le temperature sono relativamente basse, fa in modo che le viti non vengano stressate e nemmeno le uve. 

“Il risultato – dice l’enologa Erika Cesarato – è una produzione stabilizzata, qualitativamente elevata che riduce al minimo le correzioni con pratiche di cantina”.

 “La nostra filosofia aziendale – chiosa  Nicolò Bertazzo – è quella di non correre dietro alle mode del momento in materia di vino ma di valorizzare veramente il territorio riscoprendo vitigni autoctoni dimenticati”. 

LINEA PREMIUM BERTAZZO 1840

Come il Friularo di Bagnoli, poco conosciuto, ma dalle particolari caratteristiche, tra cui l’acidità, che conferisce all’uva una grande versatilità di vinificazione che permette di ottenere vini rossi di corpo e strutturati, morbidi vini passiti, freschi ed eleganti spumanti. Oltre alle diverse interpretazioni della Docg Bagnoli Friularo, Bertazzo 1840 produce vini  Igt, Doc e Docg. 

Punta di diamante è la linea Premium che oltre al Friularo, include il Rosso dell’Imperatore (Bagnoli Doc) sapido uvaggio che sposa i vitigni del Merlot, Cabernet, Sauvignon con l’anima autoctona del Friularo e il Bianco dei Santi dove Chardonnay e Sauvignon Blanc danno corpo ad un vino fresco dai sentori floreali. 

Novità della Cantina Bertazzo, “La Vetta” Bagnoli spumante metodo classico Pas Dosè Doc ed il Friularo Bagnoli Docg Riserva. Due eccellenze che identificano ancor di più il territorio.

 


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