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Campolibero e Terrevive, ritorno alla terra

Il Senato ha approvato il decreto legge sulla competitività. Il ministro delle Politiche agricole e forestali, Maurizio Martina ha firmato il decreto “Terrevive”, per la vendita o locazione di terreni agricoli pubblici, con prelazione agli under 40. Speriamo bene!

Si chiama Campolibero e vuole rappresentare una svolta per l’agroalimentare italiano, perché contiene un pacchetto di azioni coordinato a sostegno di un settore strategico come quello agricolo.

 

Punti cardini di Campolibero, sostegno all’occupazione (soprattutto giovanile), all’impresa e all’innovazione. La buona pratica, secondo il ministro Martina, è sintetizzata in due concetti fondamentali: fare quello che serve all’agricoltura e farlo nel più breve tempo possibile. Non è poco se si considera che in Italia nel passato si è perso tempo a fare ciò che non serviva e in tempi biblici. Ma non finisce qui!

 

Il ministro Martina ha firmato il decreto “Terrevive”, che consente la messa in vendita o in locazione di 5.500 ettari di terreni agricoli pubblici, con prelazione agli under 40. Lo scopo del decreto è di incentivare il ricambio generazionale e l’imprenditorialità giovanile in campo agricolo. Che sia la volta buona? E noi proviamo a crederci!

 

Per la Coldiretti la cessione di questi terreni toglierà allo Stato il compito improprio di coltivare la terra, renderà disponibili risorse per lo sviluppo, ma soprattutto avrà il vantaggio di calmierare il prezzo dei terreni, stimolare la crescita, l’occupazione e la redditività delle imprese agricole che rappresentano una leva competitiva determinante per la crescita del Paese.

 

Considerato che la disponibilità di terra è il principale vincolo alla nascita di nuove imprese agricole, si deve ben sperare. Solo una cosa ci preoccupa: la furbizia italica. Sì perché capace a trasformare i buoni propositi normativi, in affari per i senza scrupolo. Speriamo bene!


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Piero Rotolo

Direttore Responsabile vive a Castellammare del Golfo Trapani

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