Vino e Ristoranti

Cabernet: la perla dei Colli Berici

Un evento organizzato in occasione di Vinitaly, dal Consorzio vini Colli Berici per promuovere un territorio con una grande vocazione per i vitigni a bacca rossa, ma con un potenziale vinicolo ed ampelografico ancora tutto da valorizzare. Localizzare i Colli Berici per chi non è della zona è semplice: l’unica galleria che si trova nell’autostrada A4 è quella che passa sotto a queste dolci colline. E se qui, il vitigno autoctono per eccellenza è il Tocai (si, il vitigno si può ancora chiamare così mentre il vino, a seguito delle rivendicazioni ungheresi è diventato Tai), anche gli internazionali Merlot e Cabernet hanno trovato in questi suoli un terroir perfetto per il loro sviluppo. Ma come si esprime il Cabernet in questa zone e qual è il fil rouge che li lega tra loro le varie zone d’Italia? È proprio quello che si è voluto approfondire in una speciale degustazione guidata da Nicola Frasson. È bene precisare che il Cabernet ed i bordolesi in genere sono presenti in questa zona da oltre un secolo; di antica tradizione quindi! Una lunga storia, niente di improvvisato o sperimentale, ma nonostante questo, da considerare ancora una Cenerentola, per le grandi potenzialità intrinseche, che non hanno trovato ancora la loro massima espressione.

Un confronto tra i più blasonati Cabernet d’Italia: Cor Römigberg di Alois Lageder vendemmia 2006 dell’Alto Adige, Marchese di Villamarina di Sella e Mosca vendemmia 2009 nella provincia di Alghero, passando dalla Toscana, nel cuore del Chianti con il Cabernet Sauvignon Collezione Privata 2010 di Isole e Olena. Vini forti e intensi, dalle differenti sfumature che spaziano dalla ciliegia alla più selvatica marasca, fino al virare alla prugna matura, ma con in comune le note erbacee e vegetali, con sentori terrosi del sottobosco, dei peperone e delle spezie.
Non da meno sono stati i Berici: partendo da nord-est, nella zona di Longare (Vi) il Campo Carraro 2009 di Colle di Bugano ci ha colpiti per la sua eleganza. Un Cabernet Franc in questo caso, che con i suoi 12 gradi alcool ed un colore granato dalla leggera trasparenza denota un’eleganza davvero unica per questo tipo di vitigno.
Spostandoci a sud, a Villaga (Vi) il Cabernet Vigneto Pozzare 2007 di Piovene Porti Godi, ci ha colpito per la potenza e l’alto impatto dato dalle più alte temperature del versante meridionale, con la frutta molto più matura ed intensa.
Risalendo la dorsale Berica, dalla parte ovest, verso il veronese, a Montebello Vicentino, incontriamo l’Azienda Agricola Cavazza con il Cabernet Cicogna 2007 con intensità fragranti e croccanti di ciliegia matura e ribes nero.
Un fuoriclasse il Riserva Castello Bricon 2005 dell’azienda Vini Cris di Lonigo. Con un colore brillante ed una acidità tale da far dimenticare i suoi dieci anni e con un tannino equilibrato ma ancora capace di graffiare; un vino che ha saputo interpretare con la migliore espressione, una annata pessima e piovosa.
Per ultimo il Casara Roveri 2004 di Dal Maso, azienda di Gambellara (Vi): un’annata molto più soleggiata e calda che si ripercuote nelle pienezza dei profumi, ancora complessi di mirtillo e di prugna, avvolgenti nonostante il tempo passato, ed in un corpo davvero importante e avvolgente.
Per tutti, il filo conduttore rimangono il carattere prevalentemente erbaceo e di frutti rossi del bosco, insieme a spaziature più o meno intense ma sempre viranti alla terra.
Vini intriganti questi Cabernet dei Colli Berici. In grado di stupire e di trasportare tra quelle dolci colline, ai più sconosciute, abitate sin dal paleolitico ed ora meta imperdibile per gli appassionati di cicloturismo e di passeggiate in mezzo alla natura.

 


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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